I sindaci di Albairate e Cassinetta hanno confermato il loro no al progetto. Peccato che ci siano molti più Comuni favorevoli, senza dimenticare Regione Lombardia
STRASBURGO – Ieri, mercoledì 11 ottobre, i rappresentanti della rete No Tangenziale Dario Olivero e Agnese Guareschi, assieme ai sindaci di Cassinetta e Albairate, Michele Bona e Giovanni Pioltini, hanno discusso la petizione #notang al Parlamento Europeo.
L’Europarlamentare Cecilia WIKSTRÖM (svedese, del gruppo Liberali e Democratici per l’Europa) ha dichiarato che il consenso a mantenere aperto l’esposto è ampissimo, aggiungendo che “questa parte d’Europa È TROPPO BELLA PER ESSERE DISTRUTTA”.
Nel suo intervento, Michele Bona ha detto che “la strada oggi non porterebbe nemmeno più a Milano, in quanto quel tratto è stato stralciato dal progetto, ma stenderebbe solo uno strato di asfalto inutile su uno degli ultimi territori verdi della Regione Lombardia.
Asfalto che in Italia mangia terreno agricolo e boschi alla velocità di 8 mq/sec, strappandolo per sempre alle future generazioni.
Allora quello che sono qui a chiedervi è di accogliere questo nostro grido di aiuto all’Europa e fermare quest’opera, perché le soluzioni al traffico locale verso Milano ci sono, le abbiamo proposte e si possono realizzare investendo anche solo una piccola parte di quei 220 milioni di euro previsti per quest’opera, investendoli nel trasporto pubblico, nella ferrovia – che da noi nell’anno 2017 viaggia ancora su un binario unico – investendo in una mobilità sostenibile, che risolva realmente i problemi dei pendolari, sulla quale stanno investendo le più grandi ed avanzate città europee”.
Con tutto il rispetto per Albairate e Cassinetta, che contano insieme circa 6mila residenti, ricordiamo per l’ennesima volta che a favore del progetto ci sono realtà istituzionali come Vigevano, Abbiategrasso, Magenta, Robecco e Boffalora, che rappresentano circa 120mila persone. Senza dimenticare il sostegno al progetto di Regione Lombardia.
Quindi, per l’ennesima volta, ribadiamo che la posizione dell’Est Ticino è chiara: i Comuni e la popolazione, a grande maggioranza, CHIEDONO a gran voce che la strada si faccia. E smettiamola di chiamarla tangenziale, perché NON si tratta di una tangenziale.
Punto.
Fabrizio Provera