MARCALLO- ROMA “Mi spiace solo che Massimo Garavaglia sia stato escluso dal governo di Giorgia Meloni, peccato davvero. Certamente se lo meritava, essendo stato un ottimo ministro del Turismo. Si potrà rimediare in qualche modo? Mi pare un po’ difficile, ma spes ultima dea, vedremo. Stay tuned”.
Arriva da Roberto Maroni, che ogni martedì firma sul quotidiano Il Foglio la rubrica Barbari Foglianti, il disappunto per la mancata riconferma a ministro di Massimo Garavaglia, il già borgomastro di Marcallo.
Sgara è stato assessore al Bilancio nei cinque anni di presidenza in Lombardia di Bobo Maroni. Il quale era in predicato di tornare alla politica come candidato sindaco a Varese, ma nel frattempo è insorta la malattia e l’ex ministro degli Interni si è dovuto sottoporre alle cure.
Due anni fa, nel giugno 2020, Roberto Maroni, ex presidente lombardo, e Angelo Capelli, ex consigliere regionale, sono entrati nel consiglio di amministrazione del “Gruppo San Donato”, l’azienda che gestisce il San Raffaele, il Galeazzi, l’ospedale di San Donato e in totale conta 44 sedi in Italia, 5.316 medici impegnati e 4,7 milioni di pazienti curati all’anno.
Avevamo parlato e scritto della forte possibilità che Massimo Garavaglia rimanesse escluso dal nuovo governo di Giorgia Meloni (dei leghisti ‘draghiani’ è rimasto solo Giancarlo Giorgetti, destino analogo a Sgara anche per Erika Stefani), ma di fatto dopo la nomina di viceministri e sottosegretari formalizzata ieri, il ministro uscente del Turismo (citato da Daniela Santanchè al momento del suo insediamento) torna a fare il semplice senatore.
Per lui, verosimilmente, un ruolo chiave in qualche commissione di Palazzo Madama, dove i numeri per la maggioranza sono più esigui. Poi, come sempre accade in politica, si vedrà.