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Dall'archivio:

Nessuna lacrima progressista e liberal per l’assassinio della figlia di Alexander Dugin

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“Quello che colpisce di più dell’attentato che ha portato alla morte di Daria Dugina, non è solo l’uccisione di una giovane donna colpevole solo di manifestare le proprie idee, è il silenzio dei media, degli intellettuali e della politica occidentali. Nessuna solidarietà, nessuna condanna per questo atto terroristico condotto fuori da ogni contesto bellico.

La colpa ovviamente ricade sull’opera filosofica di Oleksandr Dugin, troppo controcorrente ed eretica rispetto ai parametri ideologici dell’Occidente. Immaginiamoci cosa sarebbe accaduto se lo stesso atto terroristico fosse stato rivolto contro qualche intellettuale liberal e progressista: ci sarebbero stati cori unanimi di protesta, esecrazione e condanna. Ma i componenti della famiglia di Dugin possono morire nel più assordate silenzio perché sono ascritti al nuovo “impero del male” che parte da Mosca. Questa ottusa faziosità con cui l’intellighenzia occidentale guarda ad Oriente, non fa altro che aggiungere nuova benzina sul fuoco di una guerra che deve essere fermata subito prima che trascine nel baratro tutta l’Europa”.

E’ difficile trovare una virgola fuori posto nel commento che ieri Gianni Alemanno, ex ministro ed ex sindaco di Roma (ed ex leader del Fronte della Gioventù arrestato nel 1989, in occasione della visita di George Bush padre in Italia), ha affidato alla sua pagina Facebook.

Nessuna lacrima liberal, nessun lutto nei corsivi della stampa progressista italiana ed internazionale.

Lo sintetizza così Diego Fusaro: Curioso ma fino a un certo punto: non una lacrimuccia, non un gemito, non una parola di condanna per la terribile tragedia dell’attentato alla figlia di 30 anni del filosofo russo Dugin da parte degli araldi della cultura del piagnisteo arcobalenico e del politicamente corretto.

Ben più sofferto il commento, sempre sui social, dell’editore milanese Maurizio Murelli, legato a Dugin da un’amicizia lunga dei decenni, che molto prima della guerra russo-ucraina ha pubblicato, ospitato e diffuso Dugin e il suo pensiero:

Gran parte della nostra vita è contraddistinta dall’incontro. Sulla via che ci troviamo a percorrere dal primo vagito fino al momento dell’ultimo respiro il Destino, attraverso gli incontri, plasma la nostra anima. Incontri tragici, incontri forieri di dolori, incontri terrificanti che mettono a duello i nostri demoni, ma anche incontri con persone solari che ti arricchiscono e ti elevano e ti illuminato il percorso anche quando tutto si fa buio, tanto sono solari. Sulla mia via ho incontrato Daria, che è sì figlia di colui che io ritengo essere uno dei più grandi pensatori di questo secolo, la reincarnazione di un filosofo di antica matrice, ma che era donna che non viveva di luce riflessa. Filosofa lei stessa, raffinata intellettuale, giornalista e militante che solo per tale ragione è stata sanzionata dagli anglosassoni, era dotata di una grazia impareggiabile, di un sorriso disarmante. Una bellezza integrale, fisica e spirituale. Sono dunque grato al mio Destino per avermela fatta incontrare.

Sic transit gloria mundi, specie in questo spicchio di mondo dove l’egemonia cultuale progressista e liberal è come un Moloch inscalfibile.

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