Nel silenzio dell’Europa cristiana, 26mila bambini in fuga dal Nagorno Karabach

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Almeno 26.400 tra bambine e bambini, pari al 30% di tutti gli sfollati attualmente fuggiti dal conflitto nel Nagorno-Karabakh nelle ultime settimane, e le loro famiglie, hanno un disperato bisogno di alloggio, cibo, vestiti, prodotti per l’igiene e di primo soccorso psicologico, dopo la fuga in Armenia a causa delle violenze. È l’allarme che lancia oggi Save the Children, che chiede la cessazione immediata delle ostilità nel Nagorno-Karabakh e che venga data priorità alla sicurezza e alla protezione dei civili, in particolare bambine e bambini, in linea con il diritto internazionale umanitario e le regole dei conflitti. Dal 19 settembre, data di inizio dell’escalation delle violenze, più della metà della popolazione del Nagorno-Karabakh, ovvero oltre 88mila persone, è fuggita in Armenia e si prevede che il numero aumenterà nei prossimi giorni.

Lo staff di Save the Children in Armenia racconta che i bambini sfollati con la forza dalla regione mostrano segni di grave disagio e alcuni affermano di aver trascorso più di 3 giorni sulla strada per raggiungere l’Armenia senza cibo né acqua. Negli ultimi 9 mesi, i residenti del Nagorno-Karabakh hanno sofferto per la carenza di cibo e medicinali a causa del blocco della strada che collega la regione all’Armenia.Molti genitori raccontano di avere paura di restare vicino al confine e, una volta arrivati nei centri di accoglienza, chiedono di essere trasferiti il più lontano possibile dalla frontiera tra Azerbaigian e Armenia. Mentre città come Goris si stanno riempiendo di sfollati, il team di Save the Children è preoccupato sulla sicurezza dei bambini, per quelle famiglie alle quali non resta altra scelta che dormire per strada.

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