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Napoleonici in visita a Magenta: prima tappa verso il dì della Battaglia

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Venerdì in visita una nutrita rappresentanza dell’Associazione Souvenir Napolenien di Nizza

MAGENTA – Alla ricorrenza del 4 di giugno manca un mese, ma i Francesi sono già arrivati, senza armi, solo con i bagagli. Si è svolta, nel pomeriggio di venerdì 5 maggio, la visita ai luoghi storici della Battaglia del 1859 di una nutrita rappresentanza nizzarda di ‘Souvenir Napoléonien’, la più grande associazione napoleonica europea che, solo Oltralpe, conta 24 delegazioni. ‘SN’, nata nel 1937 con lo scopo di studiare e diffondere la conoscenza delle istituzioni, dei luoghi, degli eventi e dei personaggi, che hanno fatto la storia di Francia, in particolare quella del Primo e del Secondo Impero, organizza ogni anno conferenze, viaggi, visite, commemorazioni, spettacoli.

In queste attività va inserita la presenza a Magenta, tra Ossario e Casa Giacobbe, di circa una cinquantina di appassionati e studiosi di Napoleone Bonaparte e Napoleone III. Strana coincidenza l’esser qui del gruppo di Nizza proprio nel giorno della ricorrenza della morte del primo dei due Imperatori, celebrata dal grande Alessandro Manzoni. Vero è che il Napoleone ‘magentino’ è il Terzo, grazie all’intervento del quale – e grazie alla tela tessuta a monte da un altro grande, Camillo Benso conte di Cavour – fu possibile la vittoria a Magenta e tutto quel che ne derivò per l’Indipendenza italiana. A far gli onori di casa, ‘in francese’, è stato Pietro Pierrettori, presidente della Pro Loco, prima presso il monumento di via Brocca, quindi nella secentesca dimora, dove il Sindaco Luca Del Gobbo ha raggiunto la delegazione, guidata da Olivier Ghebali, portando il saluto personale e della Città.

“E’ per noi un onore accogliervi tra questo storiche mura”, ha esordito, per poi ribadire la necessità e l’importanza di duraturi e solidi rapporti di amicizia tra i popoli europei (al proposito un pensierino sulle recentissime dichiarazioni del ministro Gérald Darmanian ci attraversa la mente, scacciamolo!). “Rapporti che – ha sottolineato il primo cittadino – abbiamo sempre coltivato e ricercato con i discendenti di quei francesi che qui hanno combattuto e, in molti, sono morti”. A seguire, strette di mano, scambio di cadeaux – distintivo con l’aquila napoleonica per Del Gobbo e Pierrettori – , foto ricordo, visita al Museo della Battaglia e per finire esibizione canora degli ospiti, che nei giorni successivi si recheranno a Milano e a Solferino. Merci et au revoir.

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