Myanmar, il paese del sorriso spezzato: da Abbiategrasso, da domani la mostra alla Camera dei Deputati

Su iniziativa dell'onorevole Umberto Maerna

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La mostra “Myanmar, il paese del sorriso spezzato” nasce dalla volontà di portare l’attenzione sull’ex Birmania, dove un colpo di stato militare ha interrotto, nel febbraio 2021, il cammino verso la democrazia.

In Myanmar è in corso da 4 anni una vera e propria guerra civile, che ha ricacciato gran parte della popolazione nella paura e nella povertà. Si stima che siano almeno 19 milioni, su 56 milioni di abitanti, coloro che hanno un estremo bisogno di assistenza umanitaria: più di uno su tre. A questo si aggiunge il corollario di morti, mutilati, orfani, circa 3 milioni di sfollati; l’economia, l’assistenza sanitaria, la scuola sono in ginocchio. All’indomani del devastante terremoto dei giorni scorsi, un’occasione importante per sensibilizzare l’Italia e la comunità internazionale.

La mostra, organizzata dall’associazione culturale “Obiettivo sul Mondo” e resa possibile dalla compartecipazione di enti e associazioni tra cui il Comune, la sezione Avis e il Rotary Club di Abbiategrasso, consiste in una cinquantina di fotografie scattate da Claudio Tirelli, presidente di “Obiettivo”, nel corso di una serie di viaggi effettuati nell’arco di quarant’anni. Che mostrano – oltre alla straordinaria bellezza paesaggistica, ambientale e artistica di questo Paese unico – la vita quotidiana della gente, con un occhio di riguardo per le minoranze etniche, componente essenziale del mosaico di popoli, credi religiosi e tradizioni di pensiero diverse che caratterizzano questa nazione e che sembrava avessero preso definitivamente la strada della convivenza pacifica, prima che il conflitto scatenato dal colpo di stato militare mettesse i birmani l’uno contro l’altro.

A corredo delle immagini, una dozzina di vetrine con oggetti significativi per la cultura di queste popolazioni: dai libri sacri ai monili, dai set per i tatuaggi ai contenitori per le offerte votive, dai tessuti ai cappelli. Si tratta di reperti provenienti da prestigiosi collezionisti privati e da gallerie d’arte. Manufatti che, va rilevato, non solo soltanto oggetti d’uso e di utilità comune, ma anche dimostrazioni del comune sentire del gruppo che li ha creati.

I gioielli non sono solo ornamenti: identificano un clan, indicano uno status sociale, attirano benefici su chi li indossa e tengono lontane le negatività. La statua della divinità non è semplicemente un oggetto di culto, ma rappresenta il Trascendente avvicinandolo all’umano. Le armi sono strumenti di caccia e di lotta, ma forma, materiali, decorazioni sono simboli della tribù, assicurano il sostegno degli antenati, dimostrano il coraggio di chi le porta.

Ad Abbiategrasso, dove l’evento è stato proposto in anteprima, la mostra “Myanmar, il paese del sorriso spezzato” è stata accompagnata da alcune serata di approfondimento e dall’assegnazione della cittadinanza onoraria ad Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace e leader democratica del Paese, che è stata ritirata dal figlio Kim Aris.

A Roma la mostra sarà allestita presso la Camera dei Deputati, nel complesso di vicolo Valdina – piazza Campo Marzio, dal 2 al 10 aprile 2025 e potrà essere visitata con ingresso gratuito dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 19.30.

L’inaugurazione è in programma mercoledì 2 aprile alle 15.

L’associazione culturale “Obiettivo sul Mondo” è attiva da oltre trent’anni e ha già proposto alla Camera dei Deputati, negli spazi di vicolo Valdina, la mostra “India sconosciuta” nel 2006, replicata l’anno successivo nella sede dell’Ifad di Roma e poi all’Ambasciata italiana di New Delhi.

“Ospitare alla Camera dei Deputati la mostra “Myanmar, il paese dal sorriso spezzato” rappresenta un’opportunità straordinaria per accendere i riflettori su una realtà troppo spesso dimenticata: il Myanmar, terra di straordinaria bellezza e profonda spiritualità, oggi piegata da una crisi che ha interrotto il suo percorso verso la democrazia. Attraverso il linguaggio potente delle immagini e degli oggetti esposti, l’iniziativa ci invita a conoscere e comprendere un popolo dalla storia millenaria, che lotta per la propria libertà, soffocata nel grido di chi non smette di combattere per respirarne la bellezza. Diffondere cultura, identità e memoria storica di una comunità, seppur così lontana dall’Italia e dall’Europa, è un dovere imprescindibile per ogni popolo, a qualsiasi latitudine esso sia. Conoscere la realtà del Myanmar significa affermare un principio universale: la libertà e i diritti civili non hanno confini e devono essere difesi ovunque nel mondo”, dichiara l’onorevole Umberto Maerna, che ha fattivamente collaborato con Obiettivo sul Mondo per portare la mostra negli spazi della Camera.

“All’indomani del tragico terremoto che ha colpito il Myanmar, questa mostra assume un significato ancora più profondo: è un’occasione per sensibilizzare l’Italia e la comunità internazionale sulla necessità di sostenere un popolo già duramente provato da anni di conflitti e privazioni. La cultura e la memoria possono essere strumenti potenti di vicinanza e solidarietà, e oggi più che mai abbiamo il dovere di non distogliere lo sguardo, sollecitando la comunità italiana ed internazionale a pensare ai necessari aiuti materiale di cui la popolazione avrà urgente bisogno nel futuro prossimo”, aggiunge l’onorevole Maerna.

“Il Myanmar è una terra di contrasti, in cui la grandiosità della natura si intreccia con una storia millenaria. Le sue foreste incontaminate, i fiumi maestosi, le spiagge dorate e le pagode scintillanti fanno da scenario a una cultura profonda, permeata dal buddhismo theravada, che non è solo una fede, ma un vero e proprio stile di vita, fondato sulla serenità, sul rispetto e su un profondo legame con la natura.

Questa mostra non è solo un omaggio alla bellezza e alla spiritualità di un Paese unico, ma è anche un invito alla riflessione sulla sua storia recente, sulle difficoltà che sta affrontando e sulle speranze per il futuro”, aggiunge l’onorevole Paolo Trancassini, Questore della Camera.

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