Nel giorno del suo 84esimo compleanno è morto Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano. Di origine siciliana, dopo aver svolto da giovane l’attività di giornalista e critico cinematografico divenne figura di rilievo del Psi negli anni Ottanta e Novanta. Fu sindaco socialista del capoluogo lombardo dal 1986 al 1992, gli anni della ‘Milano da bere’, all’apice del craxismo e dei governi a guida socialista. Fu anche deputato nella IX e XI legislatura.
Del segretario Psi, Bettino Craxi, Pillitteri era il cognato, avendo sposato Rosilde, sorella dell’allora leader socialista, scomparsa nel 2017 dopo 52 anni di matrimonio e due figli. Nel 2022 si era risposato con Cinzia Gelati. E’ stato proprio il figlio Stefano, avvocato penalista ed ex assessore comunale a Milano, a dare la notizia della sua scomparsa: “Ha avuto un’esistenza assai ricca, nel bene e nel male. Ed è ciò che più conta nel nostro passaggio terreno (anche se poteva essergli risparmiato un decennio di persecuzione giudiziaria). Ma ciò che ancora più conta è che resta e resterà nel cuore di tante persone”, ha scritto sui social. Il riferimento è al suo coinvolgimento nell’inchiesta ‘Mani Pulite’. Dopo essere stato rieletto deputato nelle elezioni politiche del 1992, nei primi di maggio dello stesso anno Pillitteri, insieme al suo predecessore Carlo Tognoli, fu destinatario di un avviso di garanzia per ricettazione riguardo a 500 milioni di lire. Verrà poi condannato in via definitiva per il reato di ricettazione, con una pena di 2 anni e 6 mesi dalla Corte d’Appello nel 1996. Verrà assolto, invece, nell’ambito dell’inchiesta per la maxi-tangente Enimont, che vide sfilare sul banco degli imputati quasi tutti i vertici dei partiti della Prima Repubblica. Venticinque anni in politica, fu anche penna di importanti quotidiani socialisti, come l’Avanti!, e condirettore del quotidiano L’Opinione delle libertà. Autore di libri e saggi, è stato anche docente di storia del cinema.”Apprendiamo con grande dispiacere della morte di Paolo Pillitteri” e “siamo pronti ad attivarci per un ricordo pubblico dell’ex sindaco di Milano”, annuncia il sindaco di Milano, Beppe Sala, esprimendo anche a nome di tutta l’amministrazione Comunale “la nostra sentita vicinanza alla famiglia”.
“Addio a Paolo Pillitteri, incarnazione autentica del socialismo riformista, una vita dedicata alla politica, declinata in termini di sacrificio, studio, professionalità, competenza. Sindaco illuminato di una Milano che negli anni Ottanta si aprì al mondo, Paolo si inserì nel solco tracciato da Carlo Tognoli, ancorando al futuro, con la sua visione moderna, una città che chiedeva di essere indirizzata al benessere e alla prosperità. Sempre attento alle ragioni dei deboli, Pillitteri seppe coniugare l’impulso alla libertà di fare, crescere, produrre, con un occhio vigile a chi restava indietro, secondo un modello di governo che teneva insieme il progresso e la solidarietà. Paolo era parte della famiglia Craxi, era la presenza costante capace di darti conforto, l’uomo che spronava ad essere coraggiosi anche quando l’aggressione giudiziaria colpiva forte alle sue spalle. Non gli fu risparmiata nemmeno l’ultima cattiveria, e soffrì, alla morte di Bettino, l’ostacolo che gli frapposero dei magistrati senza umanità, impedendogli di volare in Tunisia per l’ultimo saluto a suo cognato. Mi mancherà molto”. Così, in una nota, Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia.