Kickboxer muore in palestra, svolta nelle indagini: trovati anabolizzanti a casa di un giovane di Abbiategrasso

L'atleta professionista aveva 51 anni, i Carabinieri stanno indagando per capire se ci possano essere relazioni tra il decesso e l'uso eventuale di sostanze dopanti.

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Stanno continuando a ritmo serrato le indagini in meriti alla morte improvvisa del kickboxer Antonio Gerace.

I Carabinieri hanno sequestrato sostanze anabolizzanti presso l’abitazione di un giovane di 34 anni residente ad Abbiategrasso che è stato denunciato a piede libero. Sullo sfondo un sospetto inquietante. Quello che qualcuno avrebbe ceduto sostanze dopanti a Gerace e che queste gli avrebbero causato la morte. L’atleta aveva 51 anni e un mese fa ha accusato un malore in palestra a Vigevano. Trasportato all’Humanitas di Rozzano per lui non c’è stato niente da fare. Gerace era noto agli ambienti della kick boxing, sport che ha sempre praticato anche a livello agonistico. Le indagini per fare chiarezza sul suo decesso sono cominciate subito e sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia. L’altra mattina i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Vigevano hanno notificato al 34enne abbiatense un decreto di perquisizione firmato dal sostituto dottor Alberto Palermo.

I Carabinieri hanno rinvenuto, nell’abitazione di Abbiategrasso del giovane, alcune sostanze anabolizzanti non meglio precisate. Tutto il materiale è stato prelevato dai Carabinieri e posto sotto sequestro. E’ stato interrogato a lungo dai Carabinieri che stanno indagando sulla possibile relazione tra l’eventuale uso di sostanze dopanti e la morte del 51enne kickboxer. Ad un certo punto delle indagini sono arrivati all’abbiatense, ma al momento la denuncia riguarda solo il possesso degli anabolizzanti. Il giovane è difeso dagli avvocati Roberto Grittini e Maria Teresa Rizzolo. Nessuna ipotesi di reato è stata formulata nei suoi confronti in merito alla possibilità che abbia ceduto tali sostanze al 51enne. Le indagini stanno continuando a ritmo serrato e nel massimo riserbo. Il giorno della tragedia Gerace si era recato alla palestra del centro sportivo comunale Santa Maria a Vigevano. Non stava bene e, per questo motivo, era rimasto a bordo ring in attesa che gli passasse il malessere. Ad un certo punto gli amici lo hanno visto accasciarsi a terra. Hanno provato a rianimarlo usando anche il defibrillatore in uso nella stessa palestra.

Sono arrivati i soccorsi, ma ai medici non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso. Era amato e benvoluto da tutti nel mondo dello sport di combattimento che continuava a praticare dopo un passato da agonista di ottimo livello. Ora le indagini dovranno fare chiarezza su quanto avvenuto.

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