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+Moratti ad Abbiategrasso/2, la vecchia Dc non muore mai: Roberto Albetti fa da ‘Cicerone’

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ABBIATEGRASSOย  Che differenze c’erano tra correnti della Dc nel vostro modo di fare politica?
“Eravamo tutti convinti che le correnti fossero non solo di potere ma anche di pensiero, cosรฌ si intercettavano pezzi di societร  diversi dall’uno e dall’altro. Noi andreottiani ci arrivammo tardi a questo”.
Quanto erano aspri e violenti gli scontri tra correnti, allora?
“Beh ricordo la sinistra di base di De Mita contro la sinistra sociale di Donat-Cattin, quella sindacale che si confrontรฒ con il Pci nelle fabbriche. Nel 1989 sempre a casa mia facemmo l’alleanza contro di lui con l’area forlaniana e quella di Donat-Cattin, che fu sempre all’opposizione della gestione di De Mita. Ma il tutto non influiva sui rapporti personali, era la naturale ricchezza di un partito libero e legato all’ispirazione cristiana”.

Tangentopoli toccรฒ anche lui, come avvenne a tanti nella Prima Repubblica, si puรฒ dire che perlomeno alcuni atteggiamenti erano molto leggeri? Penso alle raccomandazioni, la casa a Roma pagata un terzo del suo valore e cosรฌ via.
“Sul clientelismo dico questo: significa non comprendere il ruolo del parlamentare, ponte tra societร  e partiti, cosa puรฒ fare se non dare una mano? La segnalazione รจ comune all’intero Paese e mondo, poi lo si รจ pompato come il male assoluto. La veritร  รจ che c’era in atto il tentativo di sovvertire l’assetto democratico del Paese come poi avvenne, peraltro senza successo visto che ora siamo impoveriti ed irrilevanti”.

Parole e musica di un democristiano MAI pentito, ossia Paolo Cirino Pomicino, O Ministro, finissima mente di conio andreottiano che assieme a Rino Formica รจ senza dubbio il miglior custode memoriale della Prima Repubblica e dei suoi valori.

Parole che si sono sovvenute ieri mentre vedevamoย Roberto Albetti, ex sindaco, ex vicesindaco ed attuale assessore della lista Abbiategrasso Merita (ma in cuor suo, ovviamente, democristiano NON pentito), accoglieva a braccia aperte Letizia Moratti. Ovviamente, ha ribadito (democristianamente subito), ‘con atteggiamento di cortesia istituzionale e non per adesione alla lista Moratti’.

E ci mancherebbe altro.. Roberto Albetti ha mostrato alla Moratti il presepe di piazza Marconi, l’ha accompagnata dal maestro Andrea Besuschio sedendole a fianco, ha scherzato e sorriso, scambiato battute.

Ospedale, istituto Golgi, strutture sanitarie: tutte opere dove lo zampino di Roberto Albetti c’รจ o c’รจ stato. E pur in presenza di una vistosa diaspora del suo mondo di riferimento (le persone vicine a Comunione e Liberazione sono un po’ ovunque, ormai),ย il metodo e l’ortodossia democristiana sopravvivono ai passaggi politici.

Durano in eterno, anche decenni dopo.ย Ieri pomeriggio, per chi NON credesse a questo dogma, l’ennesima dimostrazione.

F.P.

 

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