MONZA Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Monza, su delega della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca per equivalente di disponibilità finanziarie ed immobiliari fino alla concorrenza di 41 milioni di euro.
Provvedimento disposto con sentenza del Tribunale del capoluogo brianzolo e confermato dalla Corte di Appello meneghina, nei confronti di un imprenditore condannato, in via definitiva, per frode fiscale, indebite compensazioni ed omessi versamenti di Iva e ritenute certificate. L’ordine di confisca scaturisce da indagini di polizia giudiziaria e successive attività ispettive effettuate dalle Fiamme Gialle monzesi, su delega della Procura di Monza, a carico di dieci società appartenenti ad un gruppo, con quartier generale a Usmate Velate, leader nella fornitura di servizi alle aziende. Nel corso delle indagini i finanzieri, nell’esaminare la contabilità aziendale delle società del gruppo, con un fatturato di oltre 80 milioni di euro e 2.200 collaboratori sparsi in tutt’Italia, hanno ricostruito un ingegnoso ed insidioso meccanismo fraudolento adottato dalle imprese, che consentiva loro il sistematico omesso versamento sia delle imposte dovute all’Erario sia dei contributi di spettanza dell’Inps e dell’Inail, posto che i debiti tributari e previdenziali maturati (quantificati in cinquanta milioni di euro) venivano puntualmente annullati illecitamente, ossia compensati con crediti Iva artatamente gonfiati o addirittura risultati in molti casi del tutto inesistenti. A conclusione dell’iter processuale, l’imprenditore, fondatore del gruppo e regista nonché beneficiario dell’ingente frode perpetrata, per la quale era stato altresì raggiunto da custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Monza, è stato condannato in via definitiva alla pena di 4 anni di reclusione.