Milano, uccise la moglie: Bouchaib Sidki condannato all’ergastolo

La donna aveva 51 anni

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A distanza di quasi due anni dall’omicidio della moglie Wafaa Chrakoua di soli 51 anni, commesso il 30 novembre 2022 nell’appartamento di via Lope de Vega a Milano dove la coppia viveva, Bouchaib Sidki è stato condannato ieri all’ergastolo. A deciderlo la Corte d’Assise.

L’accusa di omicidio pluriaggravato si è quindi concretizzata in una sentenza di ergastolo. Assistito dalla legale d’ufficio Rosemary Patrizi Dos Anjos, l’uomo era presente in aula durante la lettura del verdetto. Ecco la ricostruzione dei fatti e le motivazioni che hanno spinto la Corte a pronunciare una sentenza così grave.

I giudici hanno riconosciuto entrambi le aggravanti contestate, ossia i futili motivi e il rapporto di convivenza con la moglie uccisa. La Procura aveva chiesto l’ergastolo. La Corte ha anche riconosciuto provvisionali di risarcimento da 150mila euro a carico dell’imputato per ognuno dei quattro figli della coppia e ha revocato la patria potestà dell’uomo sul figlio minorenne.

La donna, che oggi avrebbe compiuto 53 anni, come ricordato dai legali dei figli, era impiegata in una ditta di pulizie, che lavorava anche presso lo studio legale che poi ha assistito pro bono i figli.

La Corte, con la sentenza, ha anche revocato l’ammissione dell’imputato al patrocinio legale a spese dello Stato. Infatti, come spiegato dai giudici, “aveva dichiarato un reddito di 10mila euro annui, omettendo di indicare i cospicui cespiti mobiliari e immobiliari in Marocco, la cui esistenza è emersa nel dibattimento”.
Su questo la Corte ha anche trasmesso gli atti alla Procura per eventuali profili di reato.

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