Milano, operai su impalcatura: sospetto caporalato?

Trenta i muratori coinvolti

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È una scena che non dovrebbe appartenere a un Paese civile nel 2025: una trentina di operai, tutti muratori dipendenti dell’azienda La Ricca Srl, sono saliti su un’impalcatura in un cantiere edile milanese gestito dalla Imprendo Italia Spa, per denunciare una situazione lavorativa drammatica. I lavoratori sostengono infatti di non percepire lo stipendio da oltre tre mesi, nonostante i contratti regolari firmati.

Una protesta clamorosa, un gesto estremo dettato dalla disperazione e dalla mancanza di alternative, che secondo la Fenealuil di Milano mette in luce una situazione purtroppo non isolata. “Questi operai – afferma il sindacato in una nota – sono vittime di un sistema che presenta troppe zone d’ombra: contratti solo formalmente regolari, ma privi di riscontro nella Cassa Edile, e condizioni di lavoro che sollevano forti sospetti su pratiche di caporalato nei subappalti”.

Il sindacato denuncia che episodi simili si sono già verificati in passato, segnalando la presenza di una possibile rete opaca di gestione della manodopera. “È inaccettabile – prosegue la Fenealuil – che nel cuore della Milano che guarda al futuro, simbolo di innovazione e sviluppo, ci siano ancora cantieri in cui si lavora senza tutele, senza garanzie, senza nemmeno lo stipendio. Servono controlli sistematici, una vigilanza reale e costante da parte degli enti preposti, e soprattutto massima trasparenza nella filiera degli appalti e dei subappalti”.

“Non possiamo continuare ad affidarci solo al coraggio delle denunce disperate dei lavoratori – conclude la nota –. È tempo di ristabilire legalità e dignità nel settore delle costruzioni”.

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