Milano, omicidio in officina: resta in carcere il 47enne marocchino

Indagano i Carabinieri di Corsico

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Resta in carcere Said Souhil, il 47enne marocchino arrestato per l’omicidio del connazionale amico e coinquilino Aissam Fardou dopo averlo accoltellato nel corso di una lite in un officina a Fizzonasco, nel Milanese. Lo ha stabilito il gip di Milano Tommaso Perna, accogliendo la richiesta della pm Silvia Bonardi. Souhil, difeso dall’avvocato Tommaso Raschella’, ha scelto di avvalersi della facolta’ di non rispondere nell’udienza di convalida con il giudice.

Agli atti dell’indagine dei carabinieri della compagnia di Corsico sono depositate le dichiarazioni spontanee del 47enne in cui ha riferito che “nella mattinata” di giovedi’ 18 gennaio “aveva avuto una lite scaturita per motivi di carattere economico e lavorativo” con l’amico Fardou, 32 anni, che “sarebbe degenerata in colluttazione fisica, di aver brandito un coltello in suo possesso e – a differenza di quanto riferito nell’immediatezza ai militari – di non essersi accordo di averlo colpito alla schiena, coltello che successivamente lanciava oltre la recinzione nel cortile della ditta confinante con l’officina”. Sempre secondo il racconto dell’arrestato “al termine della lite i due si sarebbero rappacificati, per tornare insieme a bordo” di un’auto della vittima “sino alla loro abitazione, dove questi – tuttavia – riferiva di non sentirsi bene, e che per tale motivo aveva chiamato il “118”. Per il giudice, la misura cautelare del carcere e’ l’unica idonea a contenere il “grado massimo di spinta antisociale manifestata” da Souhil, il quale “non ha esitato ad accoltellare ‘un amico’, peraltro per ragioni che allo stato non si conoscono”.

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