ABBIATEGRASSO – La linea Milano Mortara, una delle più massacrate della Lombardia, non vedrà miglioramenti. Almeno non li vedrà a breve termine. Poi si vedrà. Di quei 90milioni stanziati da Regione Lombardia per rimodernare stazioni e tratte ferroviarie quanti spetteranno alla freccia delle risaie? Forse nulla. Franco Aggio è il vice presidente dell’associazione Milano Mortara ed è pessimista. A loro non è giunta alcuna comunicazione in merito a quei soldi. “Parliamo di una linea utilizzata quotidianamente da ventimila persone, adesso un po’ meno per via della chiusura estiva delle scuole – ha detto – la dodicesima linea, per affluenza, di tutta la Lombardia, eppure è una delle più penalizzate”.
La Milano Mortara paga il fatto di avere il materiale rotabile più vecchio di quello posseduto da Tre Nord e tutti i 46 treni della linea sono realizzati con tali materiali. Materiale che tocca, per una certa misura,anche ad altre tratte, ma sulla Milano Mortara i treni sono tutti cosi. Nessuno escluso. Dal più giovane del 1985, ai più vecchi del 1979. E così non passa giorno che non ne succeda una, con il malcontento dei pendolari che ha raggiunto livelli di vera e propria esasperazione. Soltanto l’altro giorno in molti denunciavano temperature oltre il limite della sopportazione sui treni e il funzionamento dell’aria condizionata soltanto su una o due carrozze al massimo. Sulle altre si rischiavano malori dal caldo che faceva. Una situazione assurda. Cosa fare? “Il problema continua Aggio – è che non esiste un responsabile unico ben individuabile. La colpa va suddivisa tra tre soggetti che giocano, come sempre, allo scaricabile”. Da Regione a Tre Nord a Rfi. L’associazione della Milano Novara le ha provate tutte e continuerà a farlo per avere un dialogo. Ma sembra quasi di scontrarsi con un muro di gomma. “Da febbraio a maggio abbiamo inoltrato numerose mail con posta elettronica certificata per avere un incontro con i vertici di Regione Lombardia – afferma – ma senza mai ottenere risposta”. Di una cosa Aggio è sicuro. I miglioramenti a breve termine non ci saranno. “È un settore questo, che richiede sempre tempi medio lunghi anche solo per una decisione – conclude – dovremo capire anche come avverranno eventuali cambiamenti societari”. La realtà è che a settembre, purtroppo, studenti e lavoratori sono destinati e ritrovare i vecchi problemi. I ritardi, le cancellazioni, la mancanza di informazione di una linea ferroviaria sempre più allo sbando.