Si è conclusa con il patteggiamento l’inchiesta sulla ‘Gintoneria di Davide Bistrò’ che aveva portato all’arresto di Davide Lacerenza e dell’ex compagna Stefania Nobile. La gip di Milano, Marta Pollicino, ha accolto l’accordo raggiunto tra la Procura di Milano e la difesa degli imputati, stabilendo pene detentive rispettivamente di 4 anni e 8 mesi per Lacerenza e 3 anni per Nobile. L’imprenditore milanese e la figlia di Wanna Marchi erano finiti in manette lo scorso marzo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, per gravi reati che spaziavano dalla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti al favoreggiamento della prostituzione. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla pm Francesca Crupi, aveva svelato un torbido giro di affari illeciti che ruotava attorno al noto locale.
Confisca di Beni e Proventi Illeciti
La sentenza ha disposto l’imponente confisca di circa 900mila euro, una somma ritenuta corrispondente ai proventi illeciti generati dalle attività criminose contestate. Questo provvedimento, secondo quanto spiegato dall’avvocato Liborio Cataliotti, legale di entrambi gli imputati, “azzera completamente le proprietà di Davide Lacerenza”. Saranno pertanto messi all’asta e venduti dallo Stato le bottiglie di champagne pregiato e di altri alcolici di lusso, insieme ad altri beni che erano stati precedentemente sequestrati all’interno del locale di via Napo Torriani e del privè attiguo. Una perizia tecnica disposta nell’ambito del procedimento ha infatti stimato che il valore dei beni sequestrati sia sufficiente a coprire integralmente l’ammontare del sequestro preventivo. Come specificato dal legale, solo se il valore ricavato dalla vendita fosse superiore ai 900mila euro, l’eventuale differenza verrebbe restituita all’imprenditore.
Misure Alternative alla Detenzione
Nonostante l’entità delle pene, il patteggiamento apre le porte a misure alternative al carcere per entrambi gli imputati. Davide Lacerenza potrà presentare richiesta per l’affidamento in prova ai servizi sociali, il che gli consentirà “di risocializzarsi ottenendo una misura alternativa alla detenzione”, ha precisato l’avvocato Cataliotti. Tale percorso includerà anche un programma rieducativo presso il Serd (Servizio per le Dipendenze) per affrontare l’abuso di sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda Stefania Nobile, già ritenuta inidonea al regime detentivo dopo aver scontato parte della condanna a 9 anni nel celebre processo a Wanna Marchi, il patteggiamento prevede l’avvio immediato di lavori di pubblica utilità.
Il Contesto dell’Inchiesta: Cocaina ed Escort
L’indagine della Guardia di Finanza aveva rivelato come il noto locale milanese, la ‘Gintoneria di Davide Bistrò’ e l’attiguo privè ‘La Malmaison’ – situati tra via Napo Torriani e via Lepetit – fossero il centro di un giro di escort e cocaina abilmente mascherato. Dalle intercettazioni e dagli accertamenti bancari è emerso che transazioni da migliaia di euro venivano effettuate con causali fittizie come ‘champagne’, con le bevande in realtà vendute a prezzi esorbitanti per celare i veri servizi offerti.
Tra i clienti della Gintoneria, i cui arresti di marzo avevano coinvolto anche un 27enne messinese, factotum di Lacerenza, figurano nomi di spicco della finanza e del jet-set milanese: avvocati, immobiliaristi, trader, funzionari di banca, influencer di fama, ma anche un “sindaco ricco”, “gente di Dubai” e persino appartenenti alle forze dell’ordine. Le intercettazioni agli atti del procedimento hanno inoltre descritto un quadro di “uso smodato” di cocaina e di “assunzione simultanea di alcol e droga”, con una totale noncuranza per le “conseguenze per la salute”, al punto che una sera una ragazza avrebbe accusato un grave malore all’interno del locale.