Milano il PM, ‘Impagnatiello bugiardo e senza scrupoli’. Chiesto ergastolo con 18 mesi d’isolamento

"È un bugiardo. È uno psicopatico, bugiardo e senza scrupoli. Non c'è nessun segno di difesa nella povera Giulia, nessuno. Questo perché lui, quando è tornato a casa, ha organizzato un vero e proprio agguato. Qui davanti a voi ha raccontato una storia che non ha senso".

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“Abbiamo lavorato con tutte le nostre forze perché la famiglia abbia la giustizia che merita. Giulia è stata brutalmente trucidata dall’uomo che ha tentato fino all’ultimo minuto di tenerla con i sensi di colpa”.

E’ uno dei passaggi della requisitoria della pm di Milano Alessia Menegazzo nella requisitoria contro Alessandro Impagnatiello, compagno della vittima, alla sbarra per l’omicidio della ventinovenne. “Giulia era una donna straordinariamente forte, pronta a occuparsi del suo bambino con l’aiuto della sua meravigliosa famiglia, lei aveva provato a lasciarlo tre volte, a rispettarlo quando non voleva quel bambino, abbiamo sentito nei racconti della madre e della sorella una gravidanza d’inferno. Giulia ha ascoltato dall’amante la verità e tornando a casa ha pensato ‘me ne torno dalla mia famiglia’” aggiunge la pm. Una possibilità che Impagnatiello non le ha concesso uccidendola con 37 coltellate la sera del 27 maggio del 2023.

“È un bugiardo. È uno psicopatico, bugiardo e senza scrupoli. Non c’è nessun segno di difesa nella povera Giulia, nessuno. Questo perché lui, quando è tornato a casa, ha organizzato un vero e proprio agguato. Qui davanti a voi ha raccontato una storia che non ha senso. La scena del crimine è stata preparata con estrema cura”. Così la pm Alessia Menegazzo in uno dei passaggi della requisitoria nel processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano. La vittima, ha osservato, “ha firmato la propria condanna a morte quando gli ha detto che aspettava un bambino”.

Tra le menzogne menzionate dal pubblico ministero, anche quella sul veleno per topi, che Impagnatiello aveva detto in aula di aver somministrato alla compagna per due volte allo scopo di indurle un aborto. “Ha provato a manipolare tutti i dati processuali: c’è stato un avvelenamento sistematico. Ha provato a farci credere che il topicida era diretto all’interruzione della gravidanza e, smentendo tutti i risultati scientifici dell’autopsia, ha detto che le avrebbe somministrato veleno solo due volte. Peraltro – ha aggiunto la pm – in una scena raccapricciante da film dell’orrore, cioè mentre Giulia dormiva. Non è andata così. La quantità di veleno purtroppo era tale da aver superato la placenta. Non sono state due somministrazioni”.

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