Milano: i vicini della donna trovata morta in vasca ‘chi sa non parla’

"Ci sono quelli che sanno ma stanno zitti", dice la signora Assunta uscendo dal palazzo di Bruzzano, sorto negli anni '70 e abitato da vecchi immigrati dal sud Italia e da nuovi italiani dove Silvana era conosciuta e benvoluta da tutti

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A più di una settimana dal ritrovamento del cadavere di Silvana Damato, la 69enne trovata senza vita nella vasca da bagno del suo appartamento in via Alessandro Bisnati a Milano l’8 agosto, rimane il mistero sulle cause della morte. La donna indossava solo la biancheria intima e una vestaglia.

La procura, con la pm Valentina Mondovì, ha aperto un fascicolo per omicidio alla luce degli elementi raccolti dagli investigatori. A insospettire gli inquirenti alcuni particolari: la porta dell’abitazione era chiusa con più mandate ma le chiavi non sono mai state trovate e il corpo presentava tumefazioni al volto e ferite al collo, nessuna però ritenuta mortale a un primo esame. L’autopsia, eseguita mercoledì, non ha fornito certezze.

L’allarme era partito dagli amici del bar ‘Sun Strac’ che, non vedendola arrivare al consueto appuntamento con il burraco e dopo diverse chiamate senza risposta, avevano avvertito i soccorsi.

I vigili del fuoco, calatisi dal tetto del sesto piano, hanno aperto la porta ai carabinieri che hanno trovato l’appartamento in ordine: nessun segno di effrazione, nessun oggetto mancante, la borsetta con il portafoglio e il cellulare con le chiamate perse erano in casa, mentre la bicicletta era regolarmente incatenata alla rastrelliera sotto il palazzo.

L’unico elemento mancante resta il mazzo di chiavi. Della vita di Silvana Damato rimangono le immagini condivise su Facebook: il lavoro da tabaccaia alla Stazione Centrale, poi la pensione, una figlia e due nipoti. “Ci sono quelli che sanno ma stanno zitti”, dice la signora Assunta uscendo dal palazzo di Bruzzano, sorto negli anni ’70 e abitato da vecchi immigrati dal sud Italia e da nuovi italiani dove Silvana era conosciuta e benvoluta da tutti.

“La conosco da 10 anni e non l’ho mai vista accompagnarsi con nessuno”, spiega Jerry, il portiere filippino dello stabile: “Una volta a settimana arrivavano le sorelle dalla Svizzera”.

L’unico svago la partita di burraco al Parco Nord dove gli amici si ritrovano ogni giorno di fronte al laghetto e dove da giorni il mistero è sulla bocca di tutti.

“Speriamo che la persona che ha fatto quella cavolata sia assicurato presto alla giustizia”, commentano, mentre Carla aggiunge: “Certo che cerchiamo la verità. Io vengo qui tutti i giorni anche per sentire se ci sono novità. Il perché è morta. Perché può capitare anche a me”.

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