Luca Lucci e’ rimasto in silenzio avvalendosi della facolta’ di non rispondere con il gip di Milano nell’interrogatorio di garanzia, ieri, dopo aver ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per detenzione e cessione di ingenti quantitativi di droga.
La stessa scelta e’ stata fatta anche da tutti gli altri co-indagati finiti in carcere, tra cui i soci di Lucci Rosario Trimboli e Rosario Calabria. Dall’indagine della GdF di Pavia, coordinata dal pm della Dda Gianluca Prisco, sono contestati undici episodi, risalenti al 2020-21, di cessione di sostanze stupefacente, tra cui uno da 300 chilogrammi di hashish. “Fra a me lo dici che nel cervello lo solo guerra”, diceva Luca Lucci nel luglio 2020 parlando per messaggio con Rosario Calabria.
“Nel corso dello scambio – annotano gli inquirenti – Calabria e Lucci convenivano di organizzare una batteria per prendere il controllo del mercato di Milano, di forza e con le armi, per imporre il monopolio nella vendita dello stupefacente. “Basta dobbiamo tornare come una volta fare un bel gruppoE rompere le corna E poi 4 Ferri arrugginiti ci sono . . . Cominciamo a fare danni”, scrive Calabria. “Fra io ci sono”, rispondeva Lucci. “Calabria aveva informato Lucci di avere gia’ avviato i contatti con altre persone pronte ad eseguire, se necessario, azioni di fuoco”, si legge ancora nell’ordinanza.