«Oggi, al corteo del Leoncavallo, hanno sfilato Nicola Fratoianni (SI), Maurizio Acerbo (PRC), Ilaria Salis, Alessandro Capelli (PD) e Primo Minelli (Anpi). Abbiamo visto ancora cartelli “giusto occupare”, un blitz nel cantiere del Pirellino, lancio di uova, petardi e fumogeni contro le Forze dell’Ordine, insulti al Governo e al ministro Piantedosi. Uno spettacolo indegno.
In democrazia il dissenso è legittimo, ma se resta nei confini della legge. Si manifesta rispettando le regole, le persone e i beni altrui. La nostra Costituzione garantisce la libertà di riunione e di espressione, ma allo stesso tempo tutela la proprietà privata e l’ordine pubblico; diritti e doveri devono camminare insieme. Sostenere le occupazioni abusive significa indebolire quel patto civile che assicura sicurezza, convivenza e sviluppo. Non è ‘sociale’ ciò che calpesta la legalità: è illegalità e basta. Chi rappresenta istituzioni e associazioni storiche dovrebbe dare l’esempio, non cercare alibi per chi viola cantieri, terrorizza quartieri con fumogeni e attacca le Forze dell’Ordine.
La sinistra che oggi applaude gli slogan ‘giusto occupare’ manda un messaggio pericoloso e cioè che la forza del gruppo vale più della legge. Fratelli d’Italia invece sostiene che la legge viene prima, perché difende i diritti di tutti — a partire da quelli dei cittadini perbene, dei lavoratori e di chi investe. Ringrazio la Questura di Milano, e in particolare il questore dr. Megale, per la scelta responsabile di far concludere la manifestazione in piazza Fontana, evitando l’arrivo in Duomo. È stato un atto di equilibrio che ha salvaguardato la libertà di manifestare senza sacrificare la sicurezza e il rispetto delle regole. Milano è una città aperta e plurale, ma non tollera chi confonde l’abuso per diritto. Difendere la legalità, la proprietà privata e i valori costituzionali non è un’opzione: è il fondamento della nostra convivenza civile».
Così il vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali e capogruppo Fdi in Commissione Parlamentare Antimafia, l’On. Riccardo De Corato.