Milano, cominciati stamani i lavori di pulizia in Galleria

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MILANO Sono iniziati subito stamani, a Milano, i lavori di pulizia delle scritte che hanno deturpato la Galleria Vittorio Emanuele II, in piazza del Duomo, l’altro ieri sera, da parte di alcuni writer. Un’azione che ha suscitato rabbia e indignazione tra i cittadini. I manutentori sono al lavoro su un’altissima autoscala.

Secondo le prime informazioni infatti l’imbrattamento non sarebbe apparentemente di matrice politica, almeno secondo quanto riferito in Questura a Milano, e, nonostante sia intervenuta sul posto anche la Digos, le indagini sono in carico alla Polizia Locale. E’ stato “deturpato e danneggiato” il “simbolo della nostra città”, ha detto l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli assicurando che si sta cercando di identificare gli autori mentre si lavora per capire come cancellare le scritte. Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale i tre writer sarebbero arrivati alle 22.28 quando sono stati notati da una pattuglia di vigili. Al cornicione sarebbero arrivati passando da un locale adiacente e poi, una volta compiuta l’azione grafica, si sarebbero dileguati sui tetti, forse usando una scala di servizio. Sul posto sono anche stati eseguiti rilievi investigativi alla ricerca di tracce del loro passaggio. E’ una “vergogna senza fine”, ha commentato il vicepremier e ministro Matteo Salvini. “Faremo di tutto – ha aggiunto sui social il segretario della Lega e ministro delle Infrastrutture – perché le forze dell’ordine prendano questi teppisti, che devono avere una lezione che si ricorderanno per tutta la vita, a base di carcere, multa e servizi sociali a favore di disabili e anziani”. “Devono pagare fino all’ultimo centesimo”, ha ribadito il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Li prenderemo – ha aggiunto sui social – Non possiamo accettare che le nostre città e la nostra cultura siano continuamente imbrattate e vandalizzate”. “Il rispetto per i beni pubblici e per i nostri immensi tesori artistico-architettonici deve affermarsi sempre più come valore assoluto, a partire dalla scuola e fino agli strumenti social che troppo spesso rilanciano le gesta di veri e propri vandali che mettono a rischio i monumenti e gli spazi aperti al pubblico di elevatissimo valore storico e culturale”, ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La questione per una volta tanto non ha diviso la politica, che si è unita in un coro bipartisan di indignazione che ha visto consiglieri comunali e regionali, assessori, e anche esponenti delle circoscrizioni uniti nella condanna.

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