“Non si tratta di una baby gang, ma di una rapina commessa in modo estemporaneo da alcuni e che ha visto coinvolti più soggetti di quelli poi arrestati. Non è chiaro se il mio assistito abbia effettivamente partecipato”. Lo ha spiegato l’avvocato Emanuele Perego, legale di uno dei cinque minorenni, tra i 14 e i 17 anni, arrestati per rapina la sera del 23 luglio a Milano per aver circondato, secondo l’accusa, due adolescenti di 12 e 16 anni in via Ansaldo, aizzando contro di loro un pitbull per portare via una collana, un telefono e altri effetti personali.
Ieri si sono tenuti gli interrogatori davanti al Tribunale per i minorenni. Dei cinque, come ha spiegato il difensore, “solo ad uno è stata applicata la misura del collocamento in comunità” e “al mio assistito è stata applicata la misura della permanenza in casa”.
“Non si tratta di baby gang – ha ribadito il legale – ma di una condotta estemporanea posta in essere da alcuni minori, una decina in tutto, e il mio assistito conosce solo due di questi. Nega di aver partecipato alla rapina. È incensurato e frequenta la scuola. La sua famiglia è regolare e il padre fa il muratore”.
Dalle carte, ha aggiunto, “sono emerse incongruenze e non vi è stato il riconoscimento da parte delle vittime ma solo una loro descrizione dell’abbigliamento dei vari minori”. E ha concluso: “ci riserviamo di presentare ricorso al Riesame”.