La questura di Milano non commenta, non conferma e non smentisce le notizie relative all’operazione di Polizia che ha portato alla scoperta di un arsenale in un deposito nel Milanese che sarebbe riconducibile alla Curva Nord nerazzurra. L’arrestato, in qualità’ di usufruttuario del magazzino in cui è stato sequestrato un arsenale di armi, anche da guerra, è un ultrà nerazzurro di 50 anni, già’ destinatario della misura cautelare emessa dal gip Domenico Santoro su richiesta della Dda milanese nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva” che ha smantellato i direttivi delle tifoserie organizzate di Inter e Milan. La proprietà’ dell’appartamento e il deposito di Cambiago (Milano) sarebbero di proprietà’ di una società’ riconducibile ai vertici della Curva Nord. La perquisizione della Squadra mobile è iniziata nel tardo pomeriggio di venerdì’ e si è conclusa all’alba.
L’arrestato è Cristian Ferrario, 50 anni, dipendente del negozio della curva nord dell’Inter “We are Milano” riconducibile all’ex capo ultrà Andrea Beretta. “Le dichiarazioni” – si legge nell’ordinanza dello scorso 7 ottobre di revoca dei domiciliari del gip Santoro nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva” – rese nell’interrogatorio di garanzia dal 50enne, assistito dall’avvocato Mirko Perlino, con cui “ha ammesso l’addebito” anche in merito ai rapporti con i co-indagati, tra cui lo stesso Antonio Belocco, “consentono, tuttavia, di apprezzare un percorso di rivisitazione rispetto all’apporto offerto al disegno criminoso dei co-indagati e di consapevolizzazione”.