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Meno sale più salute

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Nuovo appuntamento con la salute. Fino al 4 marzo la Settimana Mondiale per la riduzione del consumo di sale sostenuta dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), prevede diverse iniziative.
Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con l’attenzione a ciò che mangiamo, a quello che vediamo nei piatti e anche a quello che non vediamo. Obiettivo della campagna è infatti la sensibilizzazione dei consumatori sulla presenza diffusa di sale nascosto e l’eccessivo uso di sale fin dall’infanzia, stimolando una scelta consapevole di alimenti poveri di sale attraverso la lettura delle etichette nutrizionali.
Sul territorio questo progetto di sensibilizzazione vede anche quest’anno il gruppo Elior, che fornisce a Magenta circa milletrecento pasti al giorno tra mense scolastiche e cittadini, aderire concretamente con l’individuazione di un menu a basso regime di sodio, previsto per il 2 marzo, senza modifiche nella pianificazione settimanale, segno di preventiva attenzione. Giovedi in mensa dunque meno sale, che non significa meno buono.
Stando alle statistiche, in Italia, il consumo medio giornaliero è pari a 10 grammi di cui il 75% proviene dai prodotti acquistati nei negozi (pane, prodotti da forno, prodotti caseari e salumi). Queste quantità sono di gran lunga superiori alle indicazioni stabilite dai nuovi Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN). Le associazioni di categoria sono comunque attente. Ad esempio, l’Associazione Panificatori Milanesi ha già da qualche anno abbassato la percentuale di sale negli impasti. “Meno Sale Più Salute” significa dimezzare l’assunzione di sale da 10 a 5 grammi al giorno riduce del 23% il rischio di ictus e del 17% il rischio di malattie cardiache.
L’obiettivo posto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ossia di un consumo individuale di sale non superiore a 5 grammi al giorno (corrispondenti a 2 grammi di sodio) è ancora lontano.

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