Masterplan Malpensa, adesso ci siamo: disco verde dal Ministero

Ieri la Conferenza di Servizi

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L’attesa è stata lunga, almeno due decenni. Ma alla fine il risultato è arrivato, esattamente nella giornata di ieri, martedì 19 novembre: data a decorrere dalla quale si può dire che l’aeroporto di
Malpensa ha il suo Masterplan, ossia il progetto che vede l’adeguamento dell’aeroporto è stato approvato.

A ieri risale la Conferenza dei servizi, indetta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e si è conclusa positivamente. Lo scalo intercontinentale potrà procedere nella realizzazione di tutta una serie di progetti che lo porteranno a gestire la previsione di 40 milioni di passeggeri entro il 2035. Resta aperta invece la questione dell’espansione fuori sedime di 44 ettari, di competenza del Decreto aria.

Nel 2023 aveva fatto notizia la bocciatura dell’espansione del sedime fuori dalle attuali reti aeroportuali, che avrebbe comportato il sacrificio di grandi aree di bosco e soprattutto di brughiera (90 ettari, poi ridotti a 44). Se quella bocciatura aveva fatto esultare il fronte ambientalista e preoccupato molto il mondo economico, meno notizia aveva fatto il via libera a tutte le altre opere interne previste.

Tutt’altra questione è quella dell’espansione dell’area cargo fuori dai confini dell’aeroporto, già bocciata dal Ministero dell’Ambiente (e su cui anche l’Unione Europea aveva messo paletti successivamente). Dopo la bocciatura era stato approvato – su proposta della Lega – il “Decreto Aria” che nell’autunno scorso prevedeva di sbloccare il progetto entro 30 giorni, ma che non ha poi avuto fin qui seguito. Dall’altro c’è un’opera di mediazione in corso tra territorio, Enac e gestore che pareva aver delineato ipotesi alternative e a minor impatto. Ed è su questo ulteriore e importante aspetto che si gioca, ora, la parte finale (e determinante, per il territorio e i Comuni) di un piano destinato a impatttare per decenni sul bacino di Malpensa ma anche sull’Est Ticino.

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