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Massimo Moletti show: le mie (tante) domande sul Coronavirus

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Egregio Direttore, vorrei porgere alcune domande per capire la situazione coronavirus. La mia prima domanda è: per il vaccino ci vorranno 18 mesi ? Bisogna testarlo
Ogni anno arriva un’influenza diversa ? Arriva prima il vaccino di questa ? Posso sapere le influenze stagionali dove vengono testate ? Perché per fare vaccini stagionali ci impiegano meno di un anno e questo necessita di maggior tempo ? La malattia può essere letale oltre che a anziani e persone con patologie anche a chi fa abuso di droga e alcool ? Le persone obese e anoressiche sono soggetti a rischio ? Perché si omaggia la Cina? Proprio la Cina che ha tenuto nascosto questo male infame?
Questa malattia ha diverse fasi e non prende tutti allo stesso modo?
Non crede che molte persone dichiaratesi contagiate e presenti ogni di su Facebook possano dare un’immagine sbagliata della malattia?  Oltre allo stare a casa non si possono trovare altri rimedi per fare ripartire a gradi ?ringrazio della gentile risposta e spazio

Massimo Moletti

Gentile Massimo, alcune domande che tu ci poni sono di carattere medico scientifico. Sicuramente possiamo dirti che per il vaccino la tempistica dei 18 mesi è quella che ‘gira’ anche sui giornali, tenendo conto delle sperimentazioni, dei permessi e dei relativi via libera per poter immettere il farmaco sul mercato, non è una previsione così inverosimile.

E’ evidente che oggi siamo di fronte ad una pandemia e ad un virus che poco o nulla ha  che fare con l’influenza, per cui non è possibile banalizzare la cosa pensando che la produzione di questo vaccino faccia il paio con quello che normalmente ogni anno viene somministrato per la cosiddetta antinfluenzale presso i nostri medici di base.

La malattia, come dimostrano le statistiche, colpisce in maggior parte gli anziani, ma nessuna fascia d’età, fatto salvo i bambini dove le percentuali sono risibili, è immune. Così come il fatto che il virus si propone con differenti forte d’intensità. Sulla Cina, senz’altro il politicamente corretto, si è dimenticato i silenzi e i ritardi di comunicazione alla base di questa pandemia che hanno caratterizzato l’azione del regime di Pechino. Per tutto il resto, a cominciare dal ripartire per gradi, è un tema che legittimamente ci si inizia a porre, ma la questione ad oggi, nel bel mezzo del virus, a giudizio di chi scrive, non può essere ancora oggetto di discussione immediata. I modelli matematici, ipotizzano per maggio una discesa sostanziale dei contagi. Perciò è di buon senso pensare, che fino a dopo metà di aprile, non si possa parlare di un ritorno anche se scaglionato alla normalità.

Alla prossima, un cordiale saluto

F.V.

Ticino Notizie

 

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