MILANO/RHO – “Sulle mascherine Regione Lombardia sta facendo una gran confusione e su più fronti”, è lapidario Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente del consiglio regionale. Dopo aver raccolto informazioni direttamente sul campo, Borghetti prova a fare il punto: “La Giunta dopo aver stabilito l’obbligo di indossarle per chi esce di casa, ha annunciato ieri che verranno date 3 milioni di mascherine ai Comuni per i cittadini. E ha detto che altre 300mila sarebbero state oggi disponibili gratis nelle farmacie.
“Stamattina fuori da queste c’erano già le code, mentre pare che non arriveranno che nel fine settimana, come ha reso noto Federfarma – continua Borghetti –. Intanto le mascherine continuano a scarseggiare nelle case di riposo dove ci sono le persone più vulnerabili, mentre Fontana suggerisce di usare anche i foulard, che, al contrario, potrebbero rappresentare un ulteriore rischio di trasmissione del contagio”.
Ma “quand’anche nelle farmacie arrivassero in settimana, considerato che ce ne sono 3mila in Lombardia, vuol dire che saranno a disposizione 100 mascherine per ogni farmacia, cioè nulla – racconta l’esponente dem –. Per di più la Regione non ha ancora stabilito i criteri per la distribuzione: i farmacisti non possono chiedere la dichiarazione dei redditi e i medici di famiglia impazzirebbero se dovesse toccare a loro determinare a quali dei loro assistiti dare questi presidi. Si potrebbe pensare innanzitutto agli over 65, ai cittadini con comorbidità e disabilità, con invalidità superiore ai due terzi, ad esempio”.
Insomma, sintetizza Borghetti, “da un lato l’ordinanza regionale che impone di coprirsi il viso è imprecisa perché, se non bastassero le indicazioni dell’Oms, anche lo stesso autorevole New England Journal of Medicine, in un editoriale del 2 aprile, parla di mascherine chirurgiche e non dice certo che va bene ‘in subordine qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca’ come prevede invece l’ordinanza regionale. Dall’altro, le mascherine che la Regione annuncia sono in quantità insufficiente. Basta fare due elementari raffronti: 3 milioni di mascherine per 10 milioni di abitanti e 300mila mascherine per 3mila farmacie. Oltretutto, a obbligo già stabilito, ovvero il contrario di quanto fa la Toscana, che prima distribuisce e poi mette l’obbligo.”.
Insomma, conclude Borghetti, “basta aggiungere confusione a confusione, la Regione la smetta con gli annunci se non ha le idee chiare e il materiale pronto. E poi diciamo anche chiaramente che questo è ciò che arriva in gran quantità dalla Protezione Civile alla Lombardia: 6,5 milioni di mascherine chirurgiche; 3 milioni di mascherine ffp2; 44mila mascherine ffp3 per un totale di oltre 9,5 milioni di mascherine. Si riconosca quanto viene fatto da Roma e si lavori in unità e collaborazione”.