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Magenta, venerdì sera torna a suonare il glorioso Organo Prestinari

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MAGENTA – Fu nel 1986, nel corso di un direttivo della Pro Loco, che nacque la proposta di restaurare l’Organo Prestinari custodito nella Basilica di San Martino, rivalutando, nel contempo, l’antica famiglia di organari, nostri concittadini  a molti sconosciuti. Lo strumento a canne era stato commissionato nel 1858 dalla comunità ai Prestinari che, da Santo Stefano Ticino, nel 1821, avevano trasferito la propria bottega a Magenta. A oltre un secolo dal suono delle prime note (il prezioso organo dalla facciata lignea in lacca veneziana e oro zecchino era stato inaugurato nel 1860 con concerto del maestro Polibio Fumagalli) era indispensabile intervenire. L’idea della Pro Loco, accolta dal Parroco Don Giuseppe Locatelli, dall’Amministrazione Comunale e dalla Biblioteca, ebbe come passo successivo la costituzione di un Comitato per il Restauro dell’Organo con atto notarile stipulato nel maggio del medesimo anno.  L’impresa era notevole. Meglio dire una vera e propria sfida, bisognosa del coinvolgimento di ogni altra realtà cittadina, se si considera quanto asserito da Paolo Bertoglio: “Le premesse erano: un’infinità di incognite, poca esperienza e niente soldi, ma la macchina messa in moto produsse frutti soddisfacenti. Per la prima volta si ebbe a Magenta un Comitato in cui confluivano le forze religiose, politiche, culturali e sociali”. Grazie all’appoggio di Mario Manzin, Presidente della Commissione Tutela Organi Artistici della Lombardia, alla disponibilità di lavoro e di fondi – raccolti 300.000.000 di vecchie lire da commercianti, industriali, banche, associazioni e di tanti singoli cittadini –  il ‘nostro’ Prestinari, completato il restauro nel giugno del 1991, tornò a suonare in autunno, l’11 novembre. La sera della festa del Patrono furono circa 2000 le persone stipate in Basilica per il Concerto dei Cameristi del Teatro alla Scala e del Coro Accademico, diretti dal Maestro Bruno Casoni, mentre alla tastiera sedeva il Maestro Francesco Catena. Al primo seguirono numerosi concerti . Si realizzò così un ulteriore scopo del Comitato: portare a Magenta ‘buona musica’.  Nel ’92, compiuta l’opera di restauro e ottenuta l’intitolazione ai Prestinari della piazza antistante la Basilica, il Comitato si sciolse, per riattivarsi due anni più tardi con l’obiettivo di pubblicare un volume, che narrasse la lunga storia della famiglia degli organari nei quasi due secoli della loro attività (a cavallo tra ‘700 e ‘800) e quella dell’organo magentino e del suo restauro.                                                                                                                        ‘l Prestinari di Magenta – Una dinastia di organari lombardi’, questo il titolo del volume a cura di Mario Manzin. “Fu un lavoro imponente – asserisce Paolo Bertoglio – che portò studiosi ed esperti dell’arte organaria a rivalutare definitivamente  i Prestinari, collocandoli  tra i grandi costruttori italiani di organi e ciò è di particolare orgoglio per tutti noi magentini”. Un contributo al libro, articolato in 8 capitoli, venne da Alessandro Colombo con la descrizione dell’ambiente storico e culturale della Magenta all’epoca in cui vissero e operarono i Prestinari.  La presentazione ufficiale dell’opera avvenne nella serata del 25 maggio 1997, al Teatro Lirico, in occasione delle celebrazioni per il 50°anniversario di elevazione di Magenta a Città.

Franca Galeazzi

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