Magenta, inizio col botto per Il Da Vinci Ensemble: copertina di Amadeus tutta per loro

La copertina di novembre del mensile della grande musica, sei pagine dedicate all’interno e la promozione esclusiva del proprio cd di debutto e anche una ripresa su Radio RAI 3. Scusate se è poco per questi tre ragazzi dal grande avvenire.

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Il Da Vinci Ensemble, nato da pochi mesi, è già sotto le luci di una importante ribalta. Non che a tali luci Marcello Miramonti, violinista, Enrico Graziani, violoncellista, e Francesco Granata, pianista, non fossero abituati, dati i loro percorsi artistico-professionali di prim’ordine.

Di sicuro, però, non è da tutti avere per sé la copertina di novembre del mensile della grande musica ‘Amadeus’, sei pagine dedicate all’interno e la promozione esclusiva del proprio cd di debutto, cui ha fatto seguito la entusiastica presentazione di un brano tratto dallo stesso nel corso della trasmissione ‘Primo movimento’, il 29 novembre, in onda su Rai Radio 3.

Sembrano essere partiti proprio con il piede giusto i tre giovani talenti, due dei quali, il ‘nostro’ Marcello ed Enrico, sono legati da tempo da rapporti di amicizia e di collaborazione. Un progetto ambizioso il loro: far conoscere al grande pubblico un repertorio poco noto e poco eseguito, ma ricco di opere pregevoli.

Il Da Vinci Ensemble ha debuttato, infatti, con I due Trii per violino, violoncello e pianoforte, composti nel 1882 e 1883 da Giuseppe Martucci. Nell’Italia della seconda metà del Diciannovesimo secolo l’opera lirica con Verdi, Mascagni e Puccini era dominante, pur non mancando coloro che si dedicavano a comporre musica strumentale. Uno di questi il campano Martucci, che come pianista fu apprezzato da Franz Liszt e come direttore di orchestra stimato sia in Italia sia all’estero.

Il motivo dell’inconsueta scelta del neonato Da Vinci Ensemble lo spiega Marcello Miramonti, dal 2022 violino di spalla nell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia, città di cui si dichiara innamorato. “Ho scoperto Martucci anni fa.
Avevo suonato in orchestra la sua Prima Sinfonia che mi aveva affascinato per i temi e la sonorità. Con Enrico e Francesco ci siamo proposti di valorizzare la bellezza della letteratura cameristica italiana, contribuire al suo riscatto, eseguendo repertori di vari musicisti. A breve registreremo il Trio e il Quintetto del compositore Franco Alfano per Brilliant Classics”, un’etichetta discografica olandese, specializzata in dischi di musica classica.
Vi è poi una sottolineatura che i tre giovani hanno a cuore a proposito della loro formazione, “del concetto di ensemble”, ossia, non un trio chiuso, ma un gruppo aperto ad accogliere altri musicisti, creando formazioni allargate, “coinvolgendo i nostri più cari amici e colleghi, come i violinisti Simona Cappabianca, Margherita Miramonti o Ruggero Mastrolorenzi”.

Ultimo pensiero: il grazie ai loro Maestri. “Senza di lui, non sarei qui col violino in braccio”, afferma Marcello riferendosi a Daniele Gay, storico insegnante del Conservatorio di Milano. “Con Walter Vestidello ho un prezioso rapporto di stima e amicizia, con lui ho preparato tutti i concorsi più impegnativi”, dice Enrico. “Devo moltissimo a Roberto Plano con cui ho studiato negli Stati Uniti”, conclude Francesco.

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