MILANO – A poche ore dalla decisione con cui il Tar della Lombardia, nella giornata di ieri, ha respinto e annullato la decisione con cui il Comune di Magenta aveva negato la concessione di uno spazio per la ricorrenza del Buon Eid, il 14 agosto prossimo, ecco arrivare il comunicato stampa dei fedeli islamici.
‘Il Tar di Milano ha sospeso in via urgente l’ingiusto provvedimento della Sindaca di Magenta con il quale è stato vietato alla nostra associazione di riunirsi per la durata di un’ora, il giorno 14 agosto, per scambiare gli auguri di Buon Eid, una festa religiosa molto sentita dai musulmani.
Avevamo chiesto un qualunque luogo aperto o coperto a scelta dell’amministrazione con il solo scopo di riunirci. Una richiesta semplice e rispettosa che la Sindaca Calati ha voluto rigettare con motivazioni pretestuose e senza fondamento. Per un atto arbitrario e immotivato della Sindaca siamo stati quindi costretti a ricorrere al Tar di Milano.
Adesso il Tar ha dato torto alla Sindaca e ha ordinato che in cinque giorni dovrà essere individuato lo spazio pubblico nel quale ci riuniremo per scambiarci i nostri auguri, un gesto di pace e amore fraterno, come prescrive la religione islamica, che non fa male a nessuno.
Ci dispiace che si sia dovuti arrivare a tanto. Sarebbe bastato un po’ di rispetto delle leggi e un po’ di buon senso.
Ci dispiace che si siano spesi soldi pubblici per difendere un atto illegittimo e prepotente che poteva essere evitato. Sarebbe bastato un po’ di equilibrio e rispetto ed invece anche in queste ore continuiamo a subire offese da chi, in quanto amministratore pubblico, dovrebbe essere invece imparziale ed equo. Ci auguriamo che cessi questo clima persecutorio nei nostri confronti.
Siamo persone che chiedono solo il rispetto dei diritti umani fondamentali. Chiediamo di smetterla di fare propaganda e speculazioni giocando con le menzogne, utili per fare propaganda ma non per crescere assieme, uniti come una comunità che si rispetta e collabora per la crescita e la felicità di tutti. Più umanità , più diritti, più giustizia e non arroganza e prepotenza, questo è ciò che chiediamo. E da oggi lo chiede anche il Tar di Milano con parole chiare e nette’.
Nel prossimo pezzo entreremo nel merito della sentenza.