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Magenta: Santuario dell’Assunta, quanti ricordi. Sabato la mostra con i dipinti di Giancarlo Colli

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MAGENTA –  I magentini sono legati al Santuario Minore della Madonna Assunta da ricordi indelebili. Bei ricordi, altri tristi. Dopo tanta attesa sono partiti i lavori di restauro. Lavori seguiti dagli architetti Francesca Lara Monno e Fabrizio Ispano. L’Assunta è l’edificio religioso più vecchio di Magenta (datato 1353) e sarà oggetto della mostra ‘Magnificat anima mea Dominum’ con disegni e dipinti del malvagliese Giancarlo Colli. Classe 1931, un artista che fin da giovanissimo si è ispirato alla natura contadina del luoghi in cui ha vissuto e che ha studiato all’Accademia di Brera.

Giovedì 7 novembre alle 21 presso la Casa Giacobbe la mostra verrà presentata da Giovanni Sesia alla presenza dell’artista. Sabato 9 novembre alle 17 l’inaugurazione ufficiale con riprese fotografiche di Luigi Garavaglia e allestimento multimediale curato da Stefano Sgarella. Mostra che rimarrà aperta fino al 24 novembre dalle 16 alle 19 nei giorni feriali e dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 nei festivi. Si parla di Assunta e, inevitabilmente, si rincorrono i ricordi per i magentini. In molti l’immagine che riecheggia è quella in bianco e nero di inizio ‘900 di piazza Umberto I con, sullo sfondo, la vecchia chiesa. Patrimonio storico della città che oggi è profondamente cambiata.

“Siamo partiti quattro anni fa – ricorda l’architetto Monno – con una indagine a carattere storico e documentale insieme agli organi preposti, a cominciare dalla Soprintendenza. Il tutto si è tradotto in due analisi parallele. Una legata a indagini che hanno evidenziato uno stato di profondo degrado che, soltanto a livello visivo, ha fatto pensare alla presenza di acqua nelle murature. Dall’altra parte, insieme al restauratore, sono state fatte indagini stratigrafiche che hanno confermato il degrado delle murature, legato al tetto fatiscente”. Ne è emerso un quadro complessivo allarmante. Fortuna vuole che alcuni magentini abbiano deciso di costituire un comitato, quello delle Pietre Vive, che si sta occupando della raccolta fondi. Comitato appoggiato dall’allora parroco don Mario Magnaghi e dall’attuale don Giuseppe Marinoni. E così, dopo tanta attesa, i lavori sono cominciati lo scorso 26 agosto. L’intervento di restauro eseguito dal 1937 al ’39 ha, di fatto, creato problemi enormi negli anni successivi. E così se i lavori sono cominciati, dall’altra parte ci sarà tantissimo da fare. “Prima di intervenire sull’apparato pittorico – continua l’architetto – occorre predisporre gli strumenti necessari per bloccare l’acqua in risalita”. Come ogni tesoro che si rispetti il Santuario dell’Assunta ha riservato e riserverà numerose sorprese. Le indagini stratigrafiche e di pulizia delle pellicole pittoriche hanno portato alla luce vari passaggi storici consentendo di ritrovare l’intonachino del ‘400 legato alla fondazione dell’Assunta (da ricordare che i Celestini rimasero a Magenta per ben quattro secoli).

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Il lavoro si traduce in un catalogo suddiviso in tre parti (istituzionale, storica e quella del restauro) curato dalla stessa Monno e da Pierluigi Ballerini, con Sara Sarselli ad occuparsi dei testi. “Questo è il lavoro che è stato fatto – conclude l’architetto – manca tutta la parte impiantistica e il restauro successivo”. Legati all’Assunta numerosi saranno gli eventi a carattere religioso. Oggi in basilica, alle 10.30, apertura della Porta Santa con inizio della ‘Perdonanza’. L’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, santa messa all’Assunta. Il santuario lentamente tornerà a vivere.

 

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