MAGENTA Magenta ha salutato Valentina. Il giorno più brutto è anche il giorno della speranza. Quella di rivederla, un giorno. Nella basilica di San Martino il parroco don Giuseppe Marinoni lo ha ribadito riprendendo le letture: “Non siamo venuti al mondo per caso. Siamo venuti al mondo per l’immortalità”. Il papà Giovanni, la mamma Daniela, il fratello. A loro l’abbraccio più grande. Gli amici di una vita terrena finita a 32 anni, della quale rimane tantissimo, erano tutti in basilica oggi pomeriggio.
“Ti abbiamo chiamato Valentina, andavi piano da piccola – ha detto il papà Giovanni Caso in lacrime – ma crescendo sei andata sempre più forte”. Non ha perso un colpo Valentina. Brava a scuola, ha frequentato il Conservatorio per il suo grande legame con la musica, poi brillante anche all’Università e sul lavoro. Era capace di dare solo soddisfazioni ai suoi genitori. Le piaceva tantissimo viaggiare. Era stata in Tailandia e aveva visto tantissimi altri posti di questo bellissimo mondo. Infine lo sport. Prima con la corsa, ma forse ad una come lei non bastava soltanto correre. È passata a fare anche ciclismo e poi il triathlon. Era già iscritta per l’ironman di Cervia il prossimo 19 settembre e si stava allenando duramente. Tutti i giorni seguendo un rigido programma. “Lo scricciolo con una forza immensa”, dicono tutti di lei.
A salutarla c’erano gli amici del Tapascione Running Team, la sua società sportiva. C’erano le tantissime persone che le hanno voluto bene. C’era la sindaca di Robecco Fortunata Barni insieme a Mauro Pigazzi, il responsabile della Polizia locale. E l’assessore allo Sport Luca Aloi di Magenta. Le misure anti covid non hanno permesso a tutti di entrare in chiesa, ma l’affetto è arrivato da ognuno. E allora adesso, come ha detto papà Giovanni, non ti fermare Valentina. Vola più forte che puoi.