Magenta saluta Monsignor Fausto Giacobbe nella basilica di San Martino: quasi 75 anni di sacerdozio e oltre 43mila messe

Presenti le autorità civili e militari e tutti i parroci della città. Momenti di commozione per la perdita di un grande testimone del Vangelo

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43450 messe e quasi 75 anni di sacerdozio. Una vita a testimoniare il Vangelo, fino all’ultimo giorno. Monsignor Fausto Giacobbe ha rappresentato un pezzo di storia di Magenta e oggi la città lo ha salutato. Con le lacrime perché la sua era una presenza fondamentale, ancor di più nella società di oggi profondamente cambiata da quando arrivò a Magenta in sostituzione di don Giuseppe Locatelli. Nella basilica di San Martino oggi la cerimonia è stata officiata dal vicario episcopale monsignor Luca Raimondi che era andato a trovarlo proprio poco tempo fa. “Quando gli chiesi se fosse certo di andare in paradiso – ricorda monsignor Raimondi sorridendo – mi guardò con un sorriso da furbetto”. Con lui tutti i parroci di Magenta, don Mario Magnaghi, colui che arrivò a sostituirlo, e don Giuseppe Marinoni, oltre all’attuale don Federico Papini e a tutti gli altri sacerdoti del decanato e di Magenta in particolare. Le autorità civili e militari hanno testimoniato il forte legame che don Fausto ha avuto con l’intera comunità. Uomo forte nel carattere e nella mente, lucido fino all’ultimo e capace di riflessioni importanti di cui sentiremo la mancanza.

Don Fausto è stato un vero testimone di fede che curava tantissimo le prediche. Presente in forma ufficiale il Sindaco Luca Del Gobbo, insieme all’amministrazione magentina. Non è mancato il senatore Ambrogio Colombo. E poi c’erano i comandanti dei Carabinieri, Polizia Stradale, Guardia di Finanza e Polizia locale oltre alle associazioni legate alla parrocchia, Non di solo Pane e San Vincenzo e quelle che animano la città, le Acli, la Protezione Civile, le associazioni d’Arma e molte altre ancora. Rotto dalle lacrime il commosso saluto del parroco don Federico che ha ricordato le tante cose fatte da don Fausto nel suo periodo da parroco, riuscendo sempre a far quadrare i bilanci. Cosa che oggi appare impossibile. Durante quel decennio, erano gli anni ‘90, Magenta crebbe grazie ad importanti opere di comunità. Tra i protagonisti più stimati di quel periodo ci fu proprio Monsignor Giacobbe che ha guidato con rinnovata fede e dedizione la vita spirituale, diventando una guida tranquilla e una presenza rassicurante per chiunque ne avesse avuto bisogno.

Il legame con la comunità è sempre rimasto forte perché don Fausto da Magenta non se ne è mai andato continuando a celebrare messa: parroco amato, è ricordato non solo per la sua leadership spirituale, ma anche per la capacità di ascolto e di accompagnamento, che hanno contribuito a creare un senso di appartenenza condiviso tra fedeli, volontari e residenti. I ricordi di chi lo ha conosciuto riflettono una figura cara, ancorata ai valori della solidarietà, della cura pastorale e della responsabilità comunitaria. Magenta custodisce la figura di un uomo che, sino all’ultimo, ha portato avanti il suo servizio con modestia e dedizione. La salma di don Fausto è stata accompagnata al cimitero di Magenta dove riposa nello spazio dove sono sepolti i sacerdoti della città.

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