Magenta: risate e riflessioni con ‘Sogno o son desto’, al Cinemateatronuovo solidarietà per la San Vincenzo

Il ricavato verrà destinato a due progetti,. la casa di Angela e Fuoriclasse.

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Venerdì sera il Cinemateatronuovo di Magenta si è trasformato in un luogo di emozioni grazie allo spettacolo “Sogno o son desto”, messo in scena dalle ragazze e dai ragazzi della Compagnia Argo di Binasco, in collaborazione con Wem e a sostegno delle iniziative del Consiglio Centrale Rho-Magenta della San Vincenzo. Protagonista, una famiglia decisamente fuori dagli schemi (o completamente reale?): un padre parrucchiere che lavora poco e male, un amico dipendente dal gioco d’azzardo che sperpera tutto in gratta e vinci, un’amica dalle intenzioni ambigue, un figlio senza voglia e una figlia incinta senza sapere chi sia il padre. Una serie di situazioni limite che tratteggiano una quotidianità complicata. Ma ecco che alla fine del primo tempo tutto cambia. Il padre si addormenta e al risveglio, tutto è cambiato.

Il negozio va a gonfie vele, l’amico giocatore è diventato ricco e restituisce persino i soldi prestati con gli interessi, la moglie e l’amica vanno d’accordo, il figlio è diventato un uomo d’affari che viaggia per il mondo e la gravidanza della figlia è finalmente motivo di gioia grazie a un compagno premuroso e responsabile. Una realtà capovolta, luminosa, quasi ideale. E allora sorge spontanea una domanda: qual è la realtà vera? Quella in cui tutto sembra andare storto o quella in cui ogni cosa trova magicamente il suo posto? E soprattutto, quale delle due è davvero migliore? Lo spettacolo gioca su questo confine sottile, lasciando al pubblico il compito di interrogarsi sul valore delle difficoltà che tutti incontriamo nel percorso quotidiano della nostra vita.

Tra mille difficoltà, alti e bassi, sogni che sono destinati a rimanere tali e speranze svanite. A chiudere la serata, un monologo, che apre un’ulteriore riflessione: spesso si dice che i ragazzi siano “assenti”. Ma lo sono davvero? O siamo noi adulti a non saperli ascoltare, a preferire risposte di comodo piuttosto che metterci davvero in dialogo con loro? Una domanda che risuona potente, soprattutto in una serata dove sono proprio i giovani a far riflettere gli adulti. L’evento ha avuto anche un forte valore sociale: l’intero ricavato è stato devoluto ai progetti della San Vincenzo “La Casa di Angela” e “Fuoriclasse”, confermando come il teatro possa essere non solo intrattenimento e cultura, ma anche strumento di solidarietà concreta. (Foto Marcello Stoppa Corona)

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