MAGENTA – E’ stata eletta sindaco di Magenta lo scorso 25 giugno, dopo il ballottaggio con Marco Invernizzi,sindaco uscente. La Calati, espressione di tutta la coalizione di centro destra, aveva già inferto, al di là delle previsioni, un pesante distacco al primo turno, al primo cittadino uscente. Un verdetto, poi confermato dall’urna del secondo turno, quando, il risultato finale è stato 60% contro il 40% dell’esponente dei Dem. Classe 1975, laureata. Magentina da sempre, residente ad Inveruno, da quando è diventata sindaco, si è messa in aspettativa. Si è sempre occupata di comunicazione e relazioni esterne. Tra le sue passioni che coltiva da sempre, c’è il canto.
- Perché si è candidata?
Tutto è nato improvvisamente al mese di marzo. In precedenza, in effetti, non mi ero mai accostata alla politica attivamente. Devo dire che però poi alcune circostanze sono andate in un determinato modo. Si è presentata questa prospettiva che obiettivamente mi ha lusingato, oltre al fatto che fare qualcosa di importante per fare crescere la mia città, mi ha sempre solleticato. Ho deciso allora di mettermi in gioco. Cogliendo anche la mia particolare disponibilità. Ho interrotto il mio percorso professionale, e ho deciso di dare tutta la mia disponibilità per quest’avventura. Ritengo, peraltro, che sia una grande occasione di crescita professionale, oltre che a livello di rapporti interpersonali per me stessa.
- Come stanno andando queste prime settimane da Sindaco?
Onestamente è come me lo aspettavo. E’ un impegno probante, però, ci sta tutto. Certo le ore si sprecano, ci sono situazioni, per forza di cose, caotiche. Ma il bello è questo perché tutti assieme, dal personale della macchina comunale, che si sta rivelando una grandissima sorpresa in positivo, remiamo tutti nella stessa direzione. L’accoglienza è stata davvero ottima. Penso che per ora la gestione amministrativa, con una serie di impegni che si accavallano non possa che essere così, poi, quando andremo a regime, potremo anche muoverci direttamente. Però non mi lamento. Soprattutto perché in questa campagna elettorale si sono costruiti dei rapporti umani davvero buoni.
- Qual è la cosa più bella di questa esperienza?
Senza dubbio la relazione diretta coi cittadini. Quando mi fermo a dormire a Magenta, vengo sempre a piedi in Comune. Una strada che di solito percorro in 10 minuti, si trasforma in un percorso di un’ora e dieci e più. Tante mani da stringere, tante persone che credono in me. C’è calore e e fiducia, davvero, oltre ogni aspettativa. E’ una grande responsabilità che sento ma anche un grande orgoglio. Certo, come Sindaco so che non potremo dire di sì a tutti. Oggi i Comuni hanno difficoltà di bilancio, ma la mia sarà un’Amministrazione costruttiva, se non potremo fare certe cose, lo motiveremo ai cittadini.
- Tre temi, tre priorità nel suo programma di governo cittadino
Sicurezza prima di tutto, qui stiamo già lavorando la nuovo piano sicurezza. Presto all’ingresso tornerà il posto fisso di Polizia Locale. Stiamo cercando di presidiare al meglio il territorio, vogliamo costruire un raccordo più puntuale tra Polizia Locale e le altre forze di polizia. Poi lo sviluppo che significa il rilancio dell’ex Novaceta ed ex Saffa. Magenta e il suo territorio deve tornare ad essere la città delle opportunità. Quindi, innovazione e competitività. Siamo vicini a Milano, ma non abbiamo ancora colto l’enorme potenziale che può derivare dal capoluogo lombardo in termini di benessere.
- Ha tenuto per sé le deleghe più importanti, potremmo dire strategiche…
La cultura, al pari del progettazione del territorio, così come l’innovazione di cui dicevamo sopra, sono i temi tramite i quali si può davvero incidere sul cambiamento della città. Sono convinta che con un buon lavoro qui si potrà davvero cambiare di passo e far tornare Magenta ad essere capofila di questo territorio. Certo, mi rendo conto che amministrare oggi è più complesso di dieci anni fa, è possibile comunque fare bene.
- Ex Saffa ed Ex Novaceta che idea si è fatta?
Vogliamo lavorare per il bene dei cittadini e non pretestuosamente contro le idee di chi ci ha preceduto. In coerenza con quest’impostazione se sulla Novaceta, diciamo decisamente no alla logistica, sulla Saffa vogliamo vederci a fondo. Per ora, siamo in una fase di studio, ma al più presto intendiamo incontrare la nuova proprietà dell’ex Saffa (Finalpa) e allargare l’interlocuzione a Boffalora. Sull’ex Novaceta, invece, pensiamo che alcuni ‘pezzi’ del progetto di Marco Invernizzi, vedi il parcheggio da 500 posti auto per i pendolari, così come i servizi per i cittadini quali il parco all’interno dell’ex Cral, possano e debbano essere mantenuti.
- Viabilità e Strada Malpensa, altri temi caldi per voi
Assolutamente, è per questo che diciamo no alla logistica all’interno dell’ex Novaceta. Senza un chiaro sviluppo della Vigevano Malpensa e, soprattutto, della Variante di Pontenuovo, significherebbe trovarci al collasso quanto a traffico. Sulla Strada Malpensa, noi sindaci grazie anche a Regione abbiamo fatto un bel passo avanti la scorsa settimana a Roma al Consiglio superiore dei lavori pubblici. Ma è evidente che questo progetto è la premessa rispetto alle grandi aree dismesse della città. Senza Variante non si può fare nulla.
- Il rapporto con Regione è per voi un leit motiv
Crediamo che obiettivamente in un periodo di bilanci magri per gli enti locali, chiudere accordi di programma, così come sfruttare i vantaggi che possono arrivare dai fondi regionali e comunitari, non sia argomento di poco conto. A breve poi insedieremo un tavolo per la competitività con Regione, a cui far sedere accanto ai Comuni, gli operatori privati, le associazioni di categoria. E’ un progetto nel quale crediamo tantissimo perché competitività fa rima con attrattività.
- Quanto le pesa essere considerata dai suoi detrattori la ‘facente funzione’ di Luca Del Gobbo?
Per me è un grande maestro. Del resto, i suoi dieci anni di buon governo cittadino, sono un esempio per tutti. E’ stata una grandissima opportunità avere lui al mio fianco in questa campagna elettorale. Senz’altro è un confronto prezioso. Ma il Sindaco sono io e state tranquilli che chi decide è la sottoscritta assieme alla Giunta. Per il resto sorrido, significa che la minoranza non ha altri argomenti. Posso dormire tranquilla.
- Queste elezioni amministrative hanno sconvolto la geografia politica dell’ovest milanese
Indubbiamente è successo un mezzo terremoto. Penso a Legnano con Gianbattista Fratus, a Cuggiono con Maria Teresa Perletti e poi ad Abbiategrasso con Cesare Nai. C’ è un centrodestra che ha tutte le opportunità per avviare il rilancio di tutto l’Ovest Milanese. Con il mio collega Nai di Abbiategrasso, complice la vicenda della Vigevano Malpensa, ci siamo confrontati già diverse volte con profitto. E devo dire che i risultati si sono visti. Se il gioco di squadra porta a questo, allora, siamo già sulla buona strada.