MAGENTA L’annuncio del passaggio dell’area ex Novaceta nel ricco portafoglio di Namira Sgr, che ovviamente prelude alla nuova destinazione economica e industriale di una delle zone dismesse più simboliche di Magenta, è un fulmine a ciel sereno (benché ieri piovesse..), tanto più a 8 mesi dalle elezioni del 2022.
In tutta sincerità, si tratta (se alla cornice s’aggiungerà un quadro di decoro) della prima, vera intrapresa politica importante e latu sensu dell’Amministrazione e del sindaco Chiara Calati, che tutti (noi per primi) abbiamo sempre accusato di non aver prodotto risultati e soprattutto visioni importanti per una città delle dimensioni e del blasone di Magenta.
E’ un risultato che arriva in zona Cesarini o quasi, ma che se dovesse essere definito o delinato entro breve (il sindaco ha già annunciato una conferenza stampa da qui alle prossime settimane) consentirebbe finalnente a Magenta di centrare un obiettivo importante: riqualificare un’area strategica e abbadonata da anni.
In principio fu la logistica, quella che avrebbe realizzato la giunta Invernizzi se avesse rivinto le elezioni 2017: Grazie all’interesse dell’azienda di logistica Vailog, l’area e Magenta avrebbero un’altra faccia. L’arrivo di Vailog non avrebbe soltanto permesso di recuperare uno spazio dismesso da anni, ma avrebbe portato posti di lavoro, ben 500 posti auto per i pendolari e riaperto alla Città l’Ex Cral, un parco salvato dal degrado solo grazie all’impegno dei volontari del Movimento Popolare dignità e lavoro. Infine, grazie ai corposi investimenti dell’azienda, il Comune avrebbe incassato oneri da investire in opere pubbliche come scuole e strade a beneficio di tutta la Città.
Così scriveva il Pd magentino due anni fa. Ora, siccome pare arriverà un data center, resta da definire quale contropartita- in termini di opere pubbliche- Magenta riusicirà a spuntare.
Certo, Enzo Salvaggio ha gioco facile a dire (come fatto ieri) che “non riuscendo a completare l’iter di variante del Pgt, Chiara Calati realizzerà l’eventuale piano Novaceta col Pgt di Invernizzi. Il che significa che quel documento funzionava e ha funzionato..”, tuttavia il merito comunicativo e non solo va a chi taglia i nastri (o almeno porta opere o annunci di questo peso).
Di fatto, tuttavia, l’eventuale soluzione del lodo Novaceta sarà da ascrivere alla giunta Calati, che dopo 4 anni e mezzo riesce finalmente nell’impresa più importante: dare un indirizzo,una visione, una prospettiva per i prossimi 10 o 20 anni. Uscire dal ronzio fastidioso delle soluzioni unicamente di ordinaria (o quasi) amministrazione.
Non sappiamo quali ricadute occupazionali avrà il piano Novaceta, ma siamo pressoché certi che i numeri NON saranno quelli dell’avvento di Vetropack nella vicina Boffalora.
Ma in questo caso, e mai come ora, vale oro l’antico adagio: putost che gnent, mej putost. Chiara Calati batte un colpo (che si sente). Non è affatto poco. Anche perché, inevitabilmente, questo risultato avrà un indubbio peso sul pre elezioni dei prossimi mesi. Così è, se vi pare. Anzi, anche se NON vi pare.
Fab. Pro.