MAGENTA – “In questi anni ci ho messo sempre la faccia, non mi sono mai tirato indietro. Ho tenuto sempre un tavolo aperto con il mondo dello sport e le sue associazioni, non accetto, pertanto, le accuse arrivate dalle minoranze”. Era il più atteso nella conferenza stampa odierna. L’Assessore Luca Aloi, è stato messo sulla graticola dalle opposizioni, in particolar modo dal PD che ha chiesto espressamente le sue dimissioni con una mozione di sfiducia. “In questi anni non ce ne siamo stati certo con le mani in mano – è stata la difesa accalorata di Aloi che ha così esordito – abbiamo avuto i problemi con la palestra della scuola sud, l’unica opera pubblica dell’Amministrazione Invernizzi, che ci ha tenuto in ballo per un anno e mezzo, facendo acqua da tutte le parti. Quindi, ci siamo dovuti dedicare allo Stadio, un altro impianto che risale agli anni ’50. Infine, il Palazzetto su cui abbiamo messo le mani dal 2019 con l’intervento dei tecnici che ci hanno messo dinanzi all’evidenza dei fatti…”. “Il PD – ha aggiunto Aloi nella sua ‘arringa’ difensiva – si è limitato alla copertura di questa struttura già mal messa, peccato che non abbia lasciato alcuno studio su tutto il resto….”.
Quindi l’Assessore allo Sport leghista ha proseguito così: “Noi lavoriamo per il futuro della città, tanto è vero che quello sul Palazzetto è un investimento negli anni avvenire. Non ci interessano le passerelle, né tanto meno, i tagli del nastro di opere che poi lasciano solo problemi….”.
Dopodichè Aloi si è concentrato su quella che sarà la gestione dell’emergenza nei prossimi mesi. “Sicuramente la parte fitness del Palazzetto (ossia la zona dove è collocata la palestra con il circuito di attrezzi per la ginnastica cardio vascolare ndr ) dovrà essere sacrificata – ha ammesso Aloi – non ci sono alternative. Quanto ai corsi e alla ginnastica artistica, con le sue 180 ragazze che frequentano, qui entriamo in un discorso più generale, perché molto dipenderà anche dalle indicazioni che arriveranno dal Ministero della pubblica istruzione sulla ripresa scolastica di settembre”.
Già perché a Magenta e nelle sue frazioni, in teoria, le palestre dove far alternare le attività sportive non mancherebbero, ma c’è il rischio che queste possano essere destinate alla riconversione in aule per superare l’ostacolo del distanziamento sociale e delle altre disposizioni anti Covid.
Va da sé che se così fosse, tutto si complicherebbe e di non poco. Non solo per la ginnastica artistica e gli altri corsi gestiti dal CIEF ma più in generale, per numerose attività motorie. “Aspettiamo al più presto una risposta da Roma – ha detto a tal proposito anche il Sindaco Chiara Calati – il Governo non ha sensibilità su questi temi, non comprende i grandi problemi che gli enti locali poi si trovano a gestire da un giorno all’altro”.
In ogni caso, l’Amministrazione comunale pare aver già varato un PIANO B di massima. “Fino al 31 luglio come detto il CIEF – ha ripetuto Aloi – potrà ultimare le proprie attività all’interno del palazzetto di via Matteotti. Più in generale, la nostra idea come Amministrazione è di utilizzare finché il clima lo renderà possibile, gli spazi all’aperto che abbiamo in città. In sostanza, finché non arriveranno i primi freddi molte attività si svolgeranno “open air”. Dobbiamo prepararci al peggio, pertanto, teniamo calda questa soluzione”.
Aloi l’ha definita una corsa contro il tempo ma con un impegno solenne: “Daremo una risposta al CIEF entro il prossimo 31 luglio”.
Più elastica e verrebbe da dire, per restare in tema, più in movimento la convenzione futura tra il Comune di Magenta e il CIEF visto che c’è di mezzo comunque questo lungo stop. “Le valutazioni sul campo sono diverse – ha detto Aloi – da quella del prossimo 31 luglio, a quella della scadenza naturale, sino all’ipotesi di un nuovo bando ad evidenza pubblica in concomitanza della consegna dei lavori (in agenda per la fine di ottobre 2021 ndr)”. Par di capire che su questo fronte, così come su quello legato alle tutele occupazionali della cooperativa di insegnanti di educazione fisica, il quadro sia ancora piuttosto indecifrato. Con dieci posti di lavoro a rischio.
F.V.