MAGENTA – Il trend per la verità è cominciato da diversi anni a questa parte e con l’epoca dei social network si è acuito ancora di più. La Lega magentina – che, peraltro, a quanto pare sarebbe già in trattativa per una nuova casa nel centro di Magenta – è solo l’ultimo tra i partiti cittadini che sono rimasti senza un luogo fisico in cui trovarsi per confrontarsi periodicamente.
La prima grande anomalia locale è stata Forza Italia che anche negli anni d’oro quando veleggiava come PDL attorno al 40%, fatto salvo lo spazio messo a disposizione dall’allora prima Consigliere regionale e poi Senatore Sante Zuffada, in via Milano, non disponeva una sede fissa.
Certo Forza Italia è stato ribattezzato fin dagli inizi il partito di plastica per eccellenza…. però, a tutto c’è un limite. Il partito dei Berluscones, aveva poi uno spazio che apriva periodicamente come punto elettorale davanti alla Basilica di San Martino. Fatto sta che dopo l’esperienza di via Milano con Zuffada a tirare la carretta, a Magenta nessuno più si è esposto economicamente e gli azzurri pur partito di governo cittadino sono rimasti senza casa.
Per quanto riguarda poi Fratelli d’Italia, prima Alleanza Nazionale, è dai tempi della storica sede di via Pasubio, che il partito della Destra Italiana non ha più una dimora. Stiamo parlando primi anni 2000 ossia quando c’erano in campo e pesantemente, i cugini Maerna. Con l’allora sempre presente Senatore Franco Servello.
Nell’alveo del Centrodestra in altre parole, fatto salvo che per il Carroccio che ha tenuto botta fino all’altro giorno e che, ribadiamo, presto dovrebbe trovare una nuova sistemazione, gli altri partiti si sono tutti liquefatti. Noi con l’Italia, per esempio, continua a ritrovarsi assiduamente, ma organizza le sue riunioni come ospite al Forno Cooperativo Ambrosiano, in coerenza con quella tradizione ‘bianca’ che ha sempre animato la storia dello stabile di via Garibaldi. Dove oggi con buona pace di don Cesare Tragella, non c’è più alcuna traccia del Forno inteso come negozio di vicinato con funzione sociale, specie per gli anziani. Altro segno dei tempi.
Noi che siamo dell’altro secolo e che continuiamo ancora a preferire l’incontro umano a quello con le chat e facebook, ce ne rammarichiamo e parecchio. Ma questo è quanto. Con una società che cambia e che certo ha anche maggiori difficoltà economiche. Perché mantenere una sede ha dei costi. E perché più in generale far politica costa. Non la si può fare con l’aria che respiriamo nonostante qualcuno ancora oggi lo pensi…
Indubbiamente poi in questa cancellazione dei luoghi fisici, ha giocato una certa cultura grillina che però almeno a livello di riscontri elettorali (PER FORTUNA) sul nostro territorio non attecchisce. Basti pensare che il partito dei pentastellati che ha fatto della comunicazione virtuale la sua arma per eccellenza, a livello locale fa registrare percentuali ridicole. E non è un caso che a Magenta la loro ultima e unica ‘brillante’ uscita sia stato poco prima di Natale, con un sedicente comitato animalista per una protesta contro il trattamento riservato agli animali del circo….(NO COMMENT).
Detto che questo è l’andazzo, resta il centrosinistra e la sinistra. A loro, infatti, rimane sempre la ‘Ca’ del Boia’ . La sede di viale Piemonte dove prima sventolava la bandiera falce e martello del PCI e poi via via quella del PD e degli altri partiti minori dell’arcipelago ‘Gulag’. Quanto meno, un plauso per aver mantenuto una certa continuità pur con alterne vicende e fibrillazioni interne non sempre facili da gestire (vedi vicenda Ideal ndr). Il tutto in attesa che a Destra la Lega ritorni a trovar casa.
Saremo démodé ma siamo convinti che la politica non si improvvisi, sia una cosa seria per la quale occorra studiare e, quindi, le sedi dei partiti così come le scuole di formazione politica servano eccome. Sennò pazienza…..ci restano sempre ‘Giggino’ Di Maio e Rocco Casalino del ‘Grande Fratello’…..
F.V.