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Magenta, la seconda parte del dibattito tra Marco Invernizzi e Chiara Calati

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Saffa, Novaceta, rapporti e voti delle liste escluse dal secondo turno: la prosecuzione della serata nella sala consiliare di via Fornaroli

MAGENTA – Prosegue il dibattito elettorale tra Marco Invernizzi e Chiara Calati in corso di svolgimento nella sala consiliare, organizzato da Libera Stampa Altomilanese e moderato da Ersilio Mattioni.

Sui dati delle tre liste rimaste escluse (Minardi, Caso e Rescaldina) Calati ha detto che “abbiamo un programma che mette la persona al centro, ed anche la famiglia coi suoi bisogni. Siamo inclusivi e aperti a chiunque, quindi ci rivolgiamo a tutti gli elettori per costruire un percorso”.

“Noi rispettiamo tutte le opinioni espresse dalle liste, e rispettiamo i tanti valori che ci accomunano”, ha aggiunto Invernizzi, “e penso a Silvia Minardi, Giovanni Caso e Giuseppe Rescaldina. Le opinioni diverse ci uniscono. Sull’apertura alla città siamo pronti e ricettivi al loro richiamo e alle loro istanze”. 

Sul rapporto con  Rifondazione Comunista e la sinistra radicale, “con loro siamo stati chiari e sul tema della superstrada siamo stati chiari. Chi amministra deve saper fare sintesi, abbiamo cercato di premiare la coerenza. Con loro abbiamo tenuto ottimi rapporti personali. Come riavvicinare i cittadini alla politica? Le persone vogliono sapere e partecipare. La città va tenuta insieme a valori comuni”, ha detto Marco Invernizzi.

Per Chiara Calati, “molti parlano di liti e divisioni, eppure le  forze che rappresento sono intrinsecamente uniti e continueremo ad esserlo. E contiamo di proseguire uniti su questa strada. Penso che tutti facciano politica, non solo i partiti, anche le mamme che creano un gruppo di wapp o chi si ritrova per condividere delle idee. La politica è il fondamento del vivere civile”.

Sulle aree ex Saffa e Novaceta, Invernizzi ha specificato “abbiamo cercato di individuare funzioni nuove, valide, adatte a fasce sociali deboli ed anche ai giovani. Col Museo della Scienza è nato un progetto di ampio respiro, il primo pezzo da 90 che ha accettato la sfida. Anche la proprietà ha cambiato rotta e accolto le nostre idee, a seguire è arrivata Civitas Vitae, che gestirà i servizi in collaborazione con Finalpa, che ha da poco acquisito la proprietà dell’area. Senza dimenticare l’Umanitaria, realtà di assoluto prestigio su scala internazionale. Certo, ci sono voluti tempi lunghi; ma non dimentichiamo che la variante di Pgt è stata approvata a gennaio 2017. L’investimento va dagli 80 ai 100 milioni di euro, 3 anni di lavoro e circa 2mila posti di lavoro. A seguire dovrebbero esserci circa 500 posti di lavoro strutturali”.

Chiara Calati, sul tema, ha risposto “capiamo la lunghezza degli iter, presentato tuttavia a ridosso delle elezioni, perché vincola qualsiasi attività futura. Noi però non concepiamo uno sviluppo dell’area Saffa senza prima risolvere il problema traffico e ottenere la variante di Pontenuovo. Senza dimenticare i tempi certi per la bonifica. Noi pensiamo tuttavia anche un Accordo di programma con Regione Lombardia e con gli imprenditori del territorio, comprese le associazioni. Non possiamo dimenticare il rapporto con la Grande Milano, Human Technopole e l’area post Expo: Magenta deve mettersi in relazione con tutti questi soggetti, senza dimenticare i rapporti col comune di Boffalora. Cosa faremo se eletti? Abbiamo idee diverse, ma dovremo ovviamente confrontarci con la proprietà”.

“Con Boffalora abbiamo condiviso il Ptcp, io rivendico la bontà dell’operazione e anche il recupero della casa di Santa Gianna”, ha ribattuto Invernizzi, “attirando uno sviluppo e un richiamo turistico importante. Stiamo cercando di dare un futuro di benessere e concretezza a Magenta”.

Sul tema dei migranti, Chiara Calati ha precisato “non vogliamo chiudere la Vincenziana, per noi il punto è che la città non ha bisogno di altri migranti. L’accoglienza significa integrazione, le persone non possono essere ghettizzate. Quello che chiediamo è chiarezza, inoltre va salvaguardata la nostra identità”.

“In termini elettorali siamo certi di aver pagato il prezzo”, ha aggiunto Invernizzi, “però va detto che il Comune di Magenta non spende né impiega risorse per i migranti ospitati. Le persone accolte ci sono state imposte, in virtù della partecipazione ai bandi della Prefettura. Firmando il Protolocco, abbiamo la garanzia che non arriveranno altri migranti, anche perché se aumentano i flussi non potremo neppure più accogliere”.

“I cittadini di Magenta chiedono chiarezza, noi dovremo gestire questo problema, la battaglia deve essere dei Comuni affinché la legge venga cambiata”, ha aggiunto la Calati.

Sugli appelli di Berlusconi e Pisapia, Chiara Calati ha detto che “il video del Presidente è stata una sorpresa, ma d’altro canto la nostra linea è quella del centrodestra nazionale”,mentre per Invernizzi “ben vengano le parole di Pisapia, noi cerchiamo di essere concreti. Lo spirito del tempo, oggi, significa essere diretti ed onesti con le persone, senza fare inutili promesse. Purtroppo, i progetti richiedono tempo”.

Un motivo per NON votare Marco Invernizzi? “Perché si corre il rischio di pensare solo ai grandi progetti mantenendo il degrado”, ha detto Chiara Calati.

Perché NON votare Chiara Calati? “Non ho mai replicato agli attacchi. Ognuno dice quello che fa. Preferisco dire perché votare per noi. Non penso si possa votare per riparare le buche nelle strade”.

Sulla giunta, Invernizzi ha detto “continua la scelta del civismo, ecco perché Marco Tunesi. Ci sembrava la persona giusta per portare avanti i progetti di Pobntenuovo. Enzo Salvaggio è stato designato vicesindaco non solo per i voti raccolti, ma sulla base di una riflessione condivida. Sì, sceglierei ancora la squadra che scelsi nel 2012. Penso che Paola Bevilacqua abbia lavorato benissimo, come del resto Simone Lonati. A vincere non è mai il singolo, ma la squadra. Abbiamo idee di forze esterne alla giunta”.

Per Chiara Calati “continuo a ribadire che prima occorre vincere. Ci sarà sicuramente una ricerca delle persone migliori nei vari ruoli di governo”.

Ultimo tema, il legame tra politica ed etica. “Quello della legalità è un tema fortissimo”, ha detto la Calati, “serve un processo anzitutto culturale, per un contrasto forme a ogni piccola potenziale forma di corruzione”.

Per Invernizzi, “la battaglia per la legalità non porta voti perché spesso non si vede. Ci sono poi norme di legge che agevolano il malaffare, come i massimi ribassi. La mafia è stata presente in diversi paesi vicini a noi, pertanto il lavoro di prevenzione va fatto. La mafia cerca di infiltrarsi quando sente che c’è spazio per annidarsi”.

 

 

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