Una caduta avvenuta questa mattina in via Santa Crescenzia a Magenta riaccende l’attenzione su un problema già segnalato nei giorni scorsi. A porre la questione è Teresio Garavaglia, cittadino di Bernate e geometra di professione, che da tempo denuncia l’irregolarità dei gradini presenti lungo la via, definendoli con amara ironia “la scalinata della discordia”. Questa mattina Garavaglia ha assistito direttamente all’incidente: una signora è inciampata cadendo sui gradini. Un episodio che, secondo lui, non può essere liquidato come una semplice fatalità, soprattutto alla luce di quanto aveva già evidenziato in precedenza.
“Le scale di uso pubblico in Italia sono soggette a regole molto rigide, in particolare per garantire l’uniformità del passo e la sicurezza”, spiega Garavaglia. “Una breve scalinata di quattro gradini con alzate disomogenee (17-17-17-20 centimetri) e con un’alzata massima di 20 centimetri è irregolare e non conforme agli standard di sicurezza e accessibilità previsti per l’uso pubblico. L’irregolarità risiede sia nell’eccessiva altezza massima, sia nella disomogeneità delle alzate”. Una criticità che, a suo dire, aumenta in modo significativo il rischio di inciampo e caduta. “La chiamo la scalinata pubblica della discordia – commenta – perché il rischio di cadere è elevatissimo. Tre gradini hanno un’alzata di 17 centimetri e l’ultimo è di 20. L’ho misurato personalmente con il metro”.
Non si tratta purtroppo di un caso isolato. Pochi giorni fa, racconta Garavaglia, era già caduta una signora anziana proprio nello stesso punto ed era stato lui ad aiutarla a rialzarsi. “Ho voluto capire come fosse successo – aggiunge – e mi ha detto che l’ultimo gradino è più alto degli altri tre e quindi “sun burlaguio”, come ha detto in dialetto magentino. Incuriosito, ho misurato il gradino ed effettivamente è di 20 centimetri, mentre gli altri sono di 17: una situazione assolutamente non regolare e non conforme alle norme vigenti”.
L’episodio di oggi conferma, secondo Garavaglia, la fondatezza delle sue preoccupazioni. “Non è una questione solo di sfortuna”, conclude. Un appello implicito, il suo, affinché si intervenga quanto prima per mettere in sicurezza un tratto di spazio pubblico che, così com’è, continua a rappresentare un pericolo per i cittadini.

















