Verrà donato alla Parrocchia di San Martino e custodito in basilica il quadro raffigurante La Passione di Cristo del pittore magentino Volmer Schiorlin. Una breve cerimonia è fissata con il Parroco don Giuseppe Marinoni per sabato 23 settembre dopo la santa messa delle 18.
Realizzato su due pannelli da 80 centimetri di lunghezza e 130 di altezza, in olio su masonite, Schiorlin prese spunto dal celebre film di Mel Gibson intitolato, appunto, La Passione di Cristo, che ebbe grandissimo successo. Lo ha realizzato, quindi all’incirca 20 anni fa per poi esporlo al Forno Cooperativo Ambrosiano. E’ stato poi custodito per tanti anni presso la sua abitazione fino a quando, durante una benedizione nelle case con visita del parroco, è nata l’idea di donarlo. Per Schiorlin la pittura è tutto. Ha cominciato nel 1978 e, ad oggi, sono migliaia le opere che ha sfornato. Una più bella dell’altra. “Ho sempre dipinto per passione – ha detto – il mio sogno era di fare l’Accademia di Brera, ma bisognava lavorare e ho studiato per diventare disegnatore meccanico e grafico pubblicitario. Lavoravo e, nel frattempo, presentavo dieci mostre all’anno”.
E’ lui stesso a raccontarci come nacque l’idea di dipingere La Passione di Cristo: “Andai al Cinema Centrale a vedere il film. Mi piacque al punto che decisi di fare un quadro”. Impiegò all’incirca tre mesi per realizzarlo. Nel corso degli anni Schiorlin si è evoluto. Nato come paesaggista, la sua arte è in continuo divenire. Il colore blu del silenzio è quello dominante. La barca, non centrata, ma spostata in basso. Le geometrie con la ballerina e le sue scarpette rosa che raffigurano la perfezione. La barca a fondo nero, la donna clochard. E poi ‘le mani’ realizzato in epoca Covid. Molto attento ai temi sociali Schiorlin ha vinto tanti premi e presentato mostre ovunque.
