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Dall'archivio:

Magenta, la ex convivente lo accusa di maltrattamenti: 43enne rischia il processo

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Si sono concluse le indagini relative ad un caso di presunti maltrattamenti in famiglia avvenuti a Magenta tra il 2020 e il 2021. Episodi che, stando all’accusa sostenuta dal pubblico ministero dottoressa Francesca Gentilini della Procura di Milano, vedono come vittima una donna di 32 anni. E, come aggressore, un 43enne. Entrambi di origini straniere.

MAGENTA – Tutto è cominciato a seguito della denuncia presentata dalla donna presso la caserma dei Carabinieri di Magenta. La 32enne accusa il convivente di averla aggredita soprattutto verbalmente e, in alcune occasioni, anche con schiaffi capaci di procurarle dei lividi. Ma, soprattutto, di averla costretta a vivere in un continuo stato di ansia e frustrazione. Il tutto culminato quando la donna, recatasi nel suo paese di origine, nel rientrare in Italia aveva appreso della necessità di sostenere delle spese per poter partorire. Cosa che avrebbe fatto infuriare il convivente, il quale le avrebbe voluto imporre di rimanere nel suo paese in modo da evitare esborsi di soldi. Le indagini hanno fatto emergere alcuni episodi a sostegno della tesi accusatoria che però l’indagato respinge con fermezza.

In un caso la donna sarebbe stata rinchiusa in casa con la figlia. Una bimba che oggi ha due anni e mezzo. In un’altra occasione, durante un litigio, sentendo la figlia neonata piangere disperatamente, l’uomo avrebbe intimato alla compagna di farla smettere. Subito dopo l’avrebbe minacciata che, qualora non ci fosse riuscita, avrebbe buttato la figlia dal balcone o le avrebbe fatto ingerire del veleno. A questo punto lo scenario che si apre sembra essere quello di un prossimo rinvio a giudizio nei confronti del 43enne, accusato di maltrattamenti aggravati dal fatto di essere stati commessi sulla convivente in stato di gravidanza e di fronte ad una bimba piccola.

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