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Magenta, il centro sinistra denuncia: “Cancellata la cerimonia”. Giuliana Labria ci fa rivivere la tragica vicenda di Virginio Magna e Ambrogio Colombini

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MAGENTA – Nuova polemica tra centrosinistra e Amministrazione Calati. A sollevarla รจ l’ex sindaco Giuliana Labria che ha evidenziato come per il secondo anno consecutivo sia stata cancellata la cerimonia in ricordo dei giovani partigiani Virginio Magna e Ambrogio Colombini, uccisi proprio nel giorno di San Biagio del 1944 a seguito di una rappresaglia fascista.

Obiettivamente, lo diciamo chiaro e tondo,ย  non possiamo che stare dalla parte dell’ex Sindaco Labria. Non รจ questione di partigianeria politica ma di buon senso. In vent’anni di cronaca locale, infatti, dai tempi del primo cittadino Labria, e poi proseguendo con Luca Del Gobbo e Marco Invernizzi, il 3 febbraio o, comunque, nella domenica a seguire, si celebrava,ย  Comune e ANPI insieme, una Santa Messa in Basilica e poi un breve corteo con la deposizione di una corona fuori ย da Casa Giacobbe e in via Magna.ย Un gesto semplice ma importante. Francamente sono oscuri ad oggi i motivi della ‘dimenticanza’ย  da parte della Giunta attuale, anche perchรจ dal Comune finora non sono arrivate spiegazioni. Dunque, il silenzio e il mistero restano. Anche se lโ€™Anpi da parte sua ha comunque confermato la commemorazione (ma senza il Comune).

Cosรฌ ci limitiamo a riprendere come ha giร  fatto il capogruppo del PD Enzo Salvaggio, le belle parole di Giuliana Labria cariche di ‘Magentinitร ’ ma anche di senso delle Istituzioni.ย  Perchรฉ l’antifascismo, ma piรน in generale, la lotta ad ogni forma di totalitarismo che annulla la Persona e le sue Libertร  (quindi anche il comunismo per essere altrettanto chiari…), dovrebbe far parte di un patrimonio valoriale condiviso.Che passa anche da questi momenti.

Altra interessante riflessione รจ quella che ci arriva dallโ€™allora vice Sindaco di Luca Del Gobbo, Marco Maerna. Una storia famigliare, oltre che una formazione politica nel MSI eppure il โ€˜fascistissimoโ€™ Maerna ai cortei del 25 Aprile ci andava quando rappresentava la nostra Amministrazione . โ€œPerchรฉ – ci ha detto – davanti a fatti di questo genere, come quello dei giovani Magna e Colombini, non si devono mai creare tifoserie politiche, ma rispetto per la Memoriaโ€.

F.V.

 

“Apprendo che quesโ€™anno il Comune di Magenta ha deciso di non commemorare i giovani partigiani Virginio Magna e Ambrogio Colombini, uccisi nel corso di una rappresaglia fascista il giorno di San Biagio del 1944.

Personalmente lo ritengo uno sfregio, istituzionale e culturale, non solo perchรฉ lโ€™antifascismo dovrebbe essere un valore condiviso ( dato che la nostra Costituzione si fonda su di esso), ma anche perchรฉ unโ€™amministrazione che vanta il proprio attaccamento alla storia e al valore identitario della comunitร  locale, ha dimostrato, con questa indifferenza, di non avere a cuore neโ€™ lโ€™una nรฉโ€™ lโ€™altra.

Propongo allora, un racconto di quegli eventi, che mi eโ€™ stato tramandato da una testimone di eccezione, che ha vissuto in prima persona i fatti. Si tratta di una ragazza che abitava nel cortile prospiciente Via Roma, chiamato la Curta da Stalasc, dove abitava anche Virginio Magna, il โ€œGinoโ€. Quella ragazza oggi ha 91 anni ed รจโ€™ la mia mamma. รˆโ€™ riuscita a farmi dono di questo racconto, prima che la malattia le portasse via la memoria, e io ne faccio tesoro prezioso, e lo racconterรฒ a mia volta finchรฉ avrรฒ voce per farlo. In quel San Biagio del 1944 i ragazzi e le ragazze del cortile si erano appena radunati per fare un pรฒ di festa con la “carsensa” , e con qualche altra povera cosa, il mangiare della guerra, quando furono raggiunti dalla notizia che squadracce fasciste provenienti da Legnano giravano per provocare e “rastrellare”. Trascrivo le parole, in dialetto, della mia mamma : “Al Gino l’ha trai indrรจ al piat, l’รจ sultร  su, la rampร  la bicicleta….. โ€œVa no, Gino, va no, ga l’em di tucch, ma sem stai bon no da fermal. Al dueva andร  a dig ai so amis da scapร  e scundas”. Dopo neanche un’ora il Gino era riverso al suolo, con la sua bicicletta, falciato da una mitragliata. Aveva diciotto anni.
Una donna, che aveva assistito alla scena, e aveva visto lโ€™assassino negli occhi, un altro ragazzo giovanissimo, in uniforme fascista, lโ€™ha rampaaaโ€™ par al ciรผff, e lโ€™ha di : โ€œcusโ€™eโ€™ ca te fai, cusโ€™eโ€™ ca te fai, disgrasiaaa.. tโ€™eโ€™ masaaโ€™ un fieou cal pรผdeva ves al to fradel..โ€
Quel giorno scese il buio su Magenta.
Nei giorni seguenti il comando fascista minaccioโ€™ di impedire il funerale, per timore che si trasformasse in una grande manifestazione popolare, come in effetti avvenne, perchรฉ lโ€™allora prevosto, Mons. Crespi, sfidando i gerarchi, si ribellรฒ ai loro ordini.
Tra una trippa e un filone di marroni faremmo bene a ricordarci di queste cose. Farebbe bene a tutti.”

*Nella foto in evidenza l’allora Sindaco Labria durante un 25 Aprile e sopra una manifestazione piรน recente della Festa della Liberazione in Casa Giacobbe

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