Magenta, i primi ottant’anni della DISA

E' l'ultima storica grande azienda magentina: là dove si produce il cuore del motore diesel. Sabato scorso una grande festa per celebrare un momento importante non solo per l'azienda

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

“I prodotti DISA sono oggi distribuiti direttamente o indirettamente in più di cinquanta paesi e, nel proprio sviluppo, DISA ha avuto il privilegio di fornire alcuni dei più importanti fabbricanti italiani di motori diesel, autocarri, trattori e veicoli fuoristrada” (Nicolò Codini).

Tutti insieme appassionatamente. Il titolo italiano del celebre film di Robert Wise è perfetto per descrivere la festa di un compleanno importante, svoltasi presso la sede di DISA diesel iniezione spa, lo scorso sabato 2 marzo.

Una grande torta per ottanta anni di vita e di vite, ottantatrè per l’esattezza, se, a ritardare candeline e brindisi, non si fosse messa in mezzo la pandemia. Una grande festa in casa, nella struttura di via Novara, ma soprattutto una festa di e in ‘famiglia’, parola che insieme ad ‘appartenenza’, ‘accoglienza’, ‘coraggio’, ‘competenza’, ’orgoglio’, ‘progettualità’, ‘qualità’ e ‘umanità’ ricorre nei discorsi di quanti si alternano sul palco per salutare, ricordare, ringraziare o benedire come fa don Giuseppe Marinoni.

Numerosissimi gli intervenuti: dirigenti e maestranze di oggi e di ieri – ben ottanta i pensionati presenti -, familiari e amici di oggi e di ieri, collaboratori, fornitori, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il senatore Gabriele Albertini, il direttore generale di Assolombarda Alessandro Scarabelli con il presidente Alessandro Spada, il sindaco di Magenta, Luca del Gobbo.

All’atmosfera animata danno il La le note vivaci dei bandisti della ‘Santa Cecilia’ di Pontevecchio, accompagnati dalla presidente Carmen Ceriotti, e più tardi quelle ritmate della Dixie ‘Jass’ della medesima frazione. A proposito di ritmo e tempi, ottimi quelli orchestrati da Magda Marsili di Assolombarda per quanto riguarda il taglio del nastro di inaugurazione del nuovo capannone, l’alternarsi di discorsi e portate, la proiezione di filmati e la premiazione con medaglia d’oro di quanti operano da oltre vent’anni in azienda, l’ingresso della grande torta, la levata in alto dei calici e la distribuzione di doni e omaggi a ciascuno dei presenti.

Veniamo ora alla festeggiata, iniziando con le parole del direttore generale e socio, Riccardo Mazzolani.
“Chi è la Disa? Siete voi dipendenti, forza trainante dell’azienda. Insieme abbiamo affrontato sfide, superato momenti difficili, raggiunto traguardi importanti, grazie al vostro impegno, alla vostra dedizione, alle genialità di alcuni, alla straordinaria capacità nella meccanica di altri. Non bastano i più avanzati mezzi produttivi e informatici, ci vogliono gli uomini che li sappiano condurre con capacità e perizia per creare ogni giorno quei prodotti di alta qualità che tutto il mondo ci riconosce”.

Quindi il microfono a Carlo Bonomi, in Disa per un momento significativo della storia dell’azienda, fondata da Guido Buscaroli che, agli inizi degli anni Quaranta, aveva individuato nel sistema di iniezione per i motori diesel un prodotto innovativo, monopolio allora della tedesca Bosch. Dal capannone attrezzato, a Milano, nei pressi di corso Sempione, la produzione nel 1943 si trasferì a Magenta, con una prima localizzazione presso lo stabilimento Plodari e, due anni dopo, in via Novara, dove fu costruita la sede che ancora mantiene, seppure ampliata negli anni, e dove a guidarla da tempo c’è Nicolò Codini, nipote del fondatore.

“Un grande uomo, un amico – afferma il numero uno di Confindustria – che mi ha insegnato una cosa importante: l’orgoglio di essere un imprenditore italiano nel mondo, un ‘metalmeccanico’, come si definisce lui. Complimenti a te e a Riccardo”.

Sulla rilevanza della qualità dei collaboratori e del fare squadra per realizzare “qualcosa che vada oltre il mero stipendio o il profitto” si sofferma l’ex-sindaco di Milano che, oltre ai panni ufficiali, per l’occasione veste pure quelli di imitatore, sorprendendo la maggior parte del – passateci il termine – pubblico.

E poi c’è il responsabile del controllo qualità, Luca Dossena, che a nome di tutti i dipendenti rivolge parole toccanti a Codini, definendo il Presidente “un faro, un padre che ci ha trasmesso valori, che ci ha reso persone migliori … vincente sempre, anche nei periodi bui … il capitano … che ha avuto fiducia nel nostro potenziale … “.

A lui e a Mazzolani “saremo sempre riconoscenti”. Istanti di forte coinvolgimento emotivo, non gli unici tuttavia, poiché molti altri segnano l’evento, in particolar modo durante la proiezione dei filmati a cura del regista Riccardo Festinese: un succedersi di volti, di testimonianze, di ricordi, di storie di uomini e di donne, compresa quella di una bimba … il tutto a comporre il ritratto di una grande famiglia.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner