Un divertente gioco comparativo: cerchiamo di paragonare il primo esecutivo Del Gobbo (2002) con quello varato giorni fa da Chiara Calati
MAGENTA – Premessa (necessaria): è un gioco. Andiamo a paragonare i nomi e lo spessore dei neo assessori scelti da Chiara Calati col primo governo di Luca Del Gobbo nel 2002. Quello che, 5 anni dopo, portò il centrodestra al 67%, di fatto e non solo un vero Dream Team. E vi spiegheremo perché.
Andiamo con ordine: gli assessori di Chiara Calati e il giudizio (in ventesimi)
Simone Gelli vice sindaco con le deleghe alla Programmazione e Sviluppo economico, Sicurezza, Risorse umane, Viabilità e trasporti, Politiche educative.
Il più esperto del gruppo, reduce da 10 preziosi anni con Luca Del Gobbo. Nel ruolo che fu di Paolo Razzano sino a ieri: forse meno stratega e dotato di visione a lungo rispetto al predecessore, di sicuro potrà far valere presenza, determinazione ed esperienza da uomo macchina. Voto: 17/20
Luca Aloi con le deleghe allo Sport, Politiche giovanili, Farmacie e Semplificazione
Il più giovane del gruppo, con deleghe peraltro giuste rispetto ad età e funzione. Magari faticherà all’inizio, ma ha già consolidata esperienza associativa. Noi, ribadiamo, avremmo visto meglio Stefania Bonfiglio. Voto: 13/20
Alfredo Bellantonio con le deleghe alle Politiche per il commercio, Suap, Lavori Pubblici e politiche ambientali.
Dalla sua ha un’esperienza specifica nel settore commercio, su lavori pubblici e ambiente tutto da scoprire, e non ha precedenti esperienze politiche in senso stretto. Voto 12/20
Patrizia Morani delegata al Welfare e Pari opportunità
Il punto debole della giunta, a nostro avviso, perché si ‘scontra’ con un gigante quale fu Carlo Morani. Voto 10/20
Rocco Morabito con la delega alle Politiche per la Famiglia, Protezione civile, servizi informatici e anagrafici
Deleghe attive ed anche meno. La sorpresa della squadra. Esperienza consolidatissima in Consiglio, ma in un ruolo così delicato può andar bene ma anche sbandare vistosamente. Lo vediamo debole, però potremmo sbagliarci. Voto 11/20
Chiara Calati: Programmazione e sviluppo del territorio, i Grandi eventi, Cultura e identità, Innovazione e Marketing territoriale.
E’ lei, secondo noi, il vero valore aggiunto del team. Sta imparando davvero molto in fretta il mestiere della politica, che per essere trasmesso ha però bisogno di doti innate in chi ‘riceve’. Un po’ come Luca Del Gobbo a 38 anni, nel 2002.. Voto 18/20
LA GIUNTA DEL GOBBO DEL 2002
Marco Maerna (Vicesindaco e Urbanistica) Fu il vero artefice del rinnovamento di Magenta, assieme a Del Gobbo, pilotando molto bene operazioni come la ex Laminati. In quei 5 anni, fu da 18/20
Simone Gelli (Bilancio), aveva appena 25 anni, però resse molto bene l’impatto e seppe fare squadra. Voto 16/20
Bruno Santopaolo (Sicurezza), prima di fare l’errore madornale di aderire al fu partito finiano, Bruno Santopaolo fu un eccellente assessore alla partita. Un caso (non diffuso) di ottima esperienza professionale messa al servizio della politica amministrativa. Voto 18/20
Tino Viglio (Lavori Pubblici e Privati) , una autentica, granitica certezza. Poco altro da aggiungere. Voto 18.5/20
Alessandro Colucci (Istruzione e Ambiente), nel 2002 aveva 28 anni, nel 2005 a 31 spiccò il volo verso Regione Lombardia. Figlio d’arte, mise in luce doti non comuni e fece capire dove sarebbe arrivato. Senza troppi sforzi. Voto 17/20
Carlo Morani (Servizi alla Persona), per sensibilità personale, cultura e capacità, molto probabilmente il miglior assessore alla partita di Magenta negli ultimi decenni. Unico difetto, non dava in ismanie per apparire. Voto 19.5/20
Luca Del Gobbo, sindaco con delega alla Cultura, fu la vera rivelazione, si sapeva avesse stoffa e tradizione, non che potesse diventare una macchina amministrativa da guerra. Ebbe qualche problema di assestamento in avvio, ma poi concluse i 5 anni del primo mandato lasciando un segno indelebile. Voto 20/20
IL BILANCIO
Il raffronto tra le due giunte appare chiaro. Il Del Gobbo 1 vince in scioltezza, ovvio che per i neo assessori i voti siano ‘pregiudiziali’ e non fondati su quanto fatto. Ma come detto, è un gioco. Ed anche quello che TUTTI sussurrano, nei corridoi della politica magentina. Vedremo, tra qualche tempo, se abbiamo avuto torto o ragione.
Fabrizio Provera