Una cerimonia davanti alla stele di via Diaz a Magenta per ricordare i Giusti, in particolare quelli di Magenta. Sono i Giusti che hanno aiutato la famiglia Molho a salvarsi dalla deportazione. Caterina Vaiani, Antonio Garbini, Angelo Cerioli detto Gin, Maria Vaiani Cerioli, Dina Cerioli e Battista Magna detto Delio, oltre a mons. Francesco Bertoglio e suor Maria Vittoria Morani che a Roma salvarono tantissimi ebrei. Nel 2011 ai Giusti magentini venne assegnato il San Martino d’Oro. Oggi il discorso di apertura è stato letto dal presidente di Anpi Domenico Cuzzocrea ed è stato seguito da quelli dell’assessore Mariarosa Cuciniello, dal Parroco don Giuseppe Marinoni e da Giorgio Molho. “La Giornata dei Giusti ci fa riflettere – ha detto Cuciniello – di fronte agli episodi di guerra che oggi riempiono il mondo, c’è sempre qualcuno che lotta per il bene”. L’assessore ha ricordato come le nuove generazioni scoprono un mondo fatto di guerre, razzismo, discriminazioni. Scenari che non ci impediscono di essere dalla parte dei Giusti.
“Ricordare donne e uomini che sono stati Giusti vuol dire ricordare persone che non hanno smarrito la somiglianza in Dio. – ha ricordato il parroco don Giuseppe – Non hanno avuto timore di ascoltare la propria coscienza. Tutti abbiamo la coscienza. Per i credenti è un’eco della voce di Dio, per chi non crede è qualcosa di sacro che abbiamo dentro di noi”. Infine ha parlato Giorgio Molho, figlio di Dino Molho che 80 anni fa entrava nella casa segreta. “Se non ci fossero stati quei sei Giusti Magentini probabilmente oggi non sarei qua a raccontare”, ha detto. Nel video Molho racconta di come un’intera comunità ebraica in Danimarca venne salvata. Gesti eroici, di persone che oggi ricordiamo.