― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta. Furti in abitazione: parola d’ordine prevenzione. I consigli dello specialista

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Estate e tempo di furti in abitazione. Un binomio che spesso viene riportato anche nei fatti di cronaca e di cui ne abbiamo parlato con Marco Micciché, titolare del CENTRO SICUREZZA MARCO di via Roma, 49.
Marco è uno specialista molto esperto e preparato, particolarmente competente nel suo settore, ma soprattutto che ama aggiornarsi di continuo. Per lui la parola formazione va di pari passo con la prevenzione. Che mai come nei mesi estivi diventa un elemento essenziale per evitare fatti spiacevoli.


“Innanzi tutto – spiega Micciché – dobbiamo sfatare il luogo comune in base al quale il ladro è un sorta di disperato che va in giro a provare a commettere effrazioni. Non è più così da tempo perchè questi oggi sono dei professionisti dei furti in appartamento”.
“Oggi per questi professionisti- avverte lo specialista- l’attività di intelligence, è fondamentale. Raccolgono informazioni, spiano le abitudini delle persone. Talvolta, fanno sopralluoghi negli appartamenti a nostra insaputa, che poi andranno a derubare per rendersi conto se c’è qualcosa di loro interesse e, non di meno, per capire il tempo necessario a portare a termine l’operazione (*già perchè il fattore tempo come vedremo non è affatto secondario)”.
E allora davanti a queste considerazioni solo all’apparenza banali, occorre mettere in atto un vero e proprio vademecum comportamentale.

“Per esempio – osserva Micciché – nell’epoca dei social network, personalmente, eviterei di postare foto che facciano comprendere, divulgare verbalmente il meno possibile, che si è partiti per le ferie. Se poi si allarga la riflessione al di là delle abitazioni private a quelle che sorgono all’interno di complessi residenziali, l’ideale è avere una persona di fiducia che periodicamente vada a controllare la propria abitazione, a svuotare la posta, ad aprire le finestre dell’abitazione o ad accendere le luci. Purtroppo, infatti, è statisticamente provato che molti dei ‘basisti’, informatori, è gente che accede senza problemi nei nostri condomini, così da avere in mano una quantità assai preziosa d’informazioni. Da qui di poter far affidamento su qualcuno”.
C’è poi l’aspetto per nulla banale della spazzatura dove quasi inconsapevolmente possono finire un numero altrettanto prezioso d’informazioni su di noi e sulla nostra famiglia: “Così come la posta di casa, quando si è via, va sempre svuotata, non si deve commettere l’errore di gettare nella differenziata per la carta, bollette, ricevute bancarie o altro ancora, da cui si possono dedurre informazioni anche sul nostro tenore di vita. Perché a questi professionisti non sfugge nulla”.
Tra le altre raccomandazioni da mettere in atto prima di partire per le ferie c’è anche quella di svuotare la cassaforte di casa. “Magari a qualcuno potrà apparire un’affermazione contraddittoria ma in realtà la cassaforte funziona solo per mettere al riparo preziosi o altro, quando hai magari operai o altro personale che gira per casa. In tutte le altre situazioni, per mia esperienza personale, è decisamente meglio portare tutto in banca. Inoltre, altra raccomandazione fondamentale: assicurarsi di poter contare su una cassaforte ben funzionante. Diversamente, questa in presenza di ladri, potrebbe trasformarsi addirittura in un’arma contro la nostra
incolumità”.


I professionisti dei furti, inoltre, ormai adottano un autentica “segnaletica”. “A questo proposito – sottolinea Micciché – occorre fare molta attenzione a segni, talvolta anche impercettibili che vengono lasciati sull’uscio di casa. Tecniche per monitorare l’appartamento, posizionare un filo di colla tra la porta e il muro: una modalità artigianale ma molto raffinata ed,efficace, per capire se quell’appartamento e abitato o meno. Spostare lo zerbino, o ancora infilare un pezzetto di carta nella porta. Sono tutte tecniche molto raffinate ed astute messe in uso da questi professionisti dei furti”.

 

Di aneddoti da raccontare Marco ne ha tantissimi, e vi assicuriamo, che ormai finzione e realtà in questo campo, sfortunatamente, si sovrappongono senza soluzione di continuità.
“Non bisogna poi mai tralasciare l’aspetto più importante, del controllo della duplicazione delle chiavi. Quindi parliamo di cilindri europei d’alta sicurezza: La tessera di proprietà dove viene riportato il centro di sicurezza di fiducia a cui rivolgersi, così come avere precise generalità e documenti delle persone per cui si richiede un duplicato. Questo è il primo fattore di sicurezza, sul quale nel nostro Paese c’è da lavorare ancora molto sotto l’aspetto culturale”.
A riguardo Micciché sorride amaro: “Mi capita spesso di ricevere in negozio clienti che hanno appena avuto l’amara visita di questi professionisti. Ignari e increduli mi dicono: siamo usciti di casa e abbiamo dimenticato la porta aperta e son entrati i ladri.. Chiedo a loro di mostrare la chiave, riconoscendo tipologia di serratura vulnerabile rispondo ‘signori voi la porta l’avete chiusa, è stata aperta con la manipolazione o con una altra chiave. La risposta che mi viene data: E’ impossibile, non ci sono segni di scasso..capite ora quanto sia difficile far capire davanti ad un evidenza lampante…”.

E’ qui che Micciché introduce il concetto importantissimo di manipolazione della serratura: “Le serrature spesso vengono manipolate, Se vengo chiamato a danno fatto o per prevenire il mio compito è alzare il livello di sicurezza della serratura allungare i tempi la resistenza all’effrazione. Non è un caso, che i fatti di cronaca parlino anche di ‘palestre dello scasso’. Luoghi dove questi professionisti si esercitano a cronometro, senza fare rumore. Compiono test di resistenza, test di vulnerabilità su tutti i tipi di serrature doppia mappa e cilindro che ci sono in commercio, soprattutto quelle che vengono maggiormente pubblicizzate. Ecco allora che la manipolazione diventa realtà, porte che vengono aperte senza alcun segnale di effrazione. Indubbiamente, una delle armi ancora oggi sulle quali puntare e che funzionano sempre sono i rapporti di buon vicinato. Si tratta di un sistema efficace, in quanto s’innesta quel meccanismo di solidarietà reciproca che poi diventa una sorta di valore aggiunto”.

Buon vicinato che è ancora più strategico per quei soggetti deboli come possono essere le persone anziane. “L’anziano è per sua natura abitudinario, perciò per chi delinque diventa ancora più semplice prevedere i suoi comportamenti (quando va a fare la spesa, quando si reca a Messa, ect.). Il consiglio è di rompere gli schemi o, se proprio non si riesce, allora, qui deve funzionare ancor meglio il rapporto di buon vicinato”. Fare molta attenzione alle telefonate da parte dei call center mai comunicare che si vive soli in casa, fare l’opposto, non aprire mai a meno che non si conosca. Ma se questi sono i consigli che un professionista esperto come Micciché tiene a ricordare a tutti, contestualmente, c’è il suo ruolo molto specifico che può fare la differenza.
“In primo luogo – spiega – anche qui dobbiamo sfatare alcuni luoghi comuni porta blindata è sinonimo di sicurezza. La differenza la fa la serratura. Le porte di una volta per esempio avevano una consistenza a livello di lamiere più nobili anche di quelle di oggi. Il modello infatti erano i caveau delle casseforti, quindi meritano un restyling sulla serratura. Il tema di fondo allora quello di cercare lavorare su qualcosa che non sia standard. Oggi spesso si tende a proporre dei prodotti standardizzati. Ma è chiaro che alcune marche in commercio, sono ormai conosciute a fondo da questi professionisti dei furti. Sono studiate in lungo e in largo e, quindi, per questi ultimi come abbiamo visto, dopo ore e ore di allenamento, tutto diventa tutto più semplice”.
Micciché viceversa, come in un laboratorio sartoriale, cerca di diversificare il più possibile. “Io lavoro quasi ed esclusivamente su porte blindate togliendo tutto quanto c’è di standard. Punto sull’originalità e di prodotti d’alta sicurezza validi e tanto meno pubblicizzati E qui ovviamente mi fermo perché poi entriamo nei segreti del mestiere…”..
Il fattore tempo, non a caso, è determinante. Così come quello di affidarsi a specialisti del mestiere che ci mettano la faccia e che, non di meno, cerchino il più possibile d’intervenire sull’unicità. “Spesso – conclude Micciché – ci si affida al ferramenta del villaggio, al falegname, al fabbro, al piastrellista, al posatore dei serramenti all’amico tutto fare, spendendo cifre importanti ma col risultato finale che di vera sicurezza c’è ben poco. A volte spiace dirlo, ma trattati di vere e proprie fregature.  In ultimo ci tengo a sfatare la grande bufala della chiave bulgara,   i ladri professionisti, sono abilissimi manipolatori non usano la chiave bulgara per aprire, ma attrezzi fatti in casa, rivolgetevi solo ed esclusivamente ad uno specialista, uno che studia le serrature nella sua intimità, nei congegni che le compongono”.
In chiosa, non meno importante, è l’attività di prevenzione che tutti noi dobbiamo fare su chiavi e serrature. Che sono dispositivi meccanici soggetti all’usura del tempo. Controllare periodicamente il loro corretto funzionamento anche in questa circostanza, affidandosi ad un professionista, potrà metterci al riparo da brutte sorprese.

Fabrizio Valenti

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi