Monsignor Fausto Giacobbe compie 98 anni. Parroco a Magenta in anni importanti in cui si è realizzato tanto. E’ naturale ripercorrere i periodi più belli. “Come la missione del ‘96 guidata dai padri di Rho – ricorda – si voleva realizzare il programma del Cardinal Martini in modo che, attraverso i gruppi di ascolto, la parola di Dio arrivasse alla gente”. Erano gli anni ‘90. Con la beatificazione di Santa Gianna Beretta Molla nel ‘94 che caratterizzò quel periodo per i fedeli. “Tutto era predisposto per portare il corpo in basilica con la presenza del Cardinal Martini – commenta – poi all’ultimo momento non se ne fece nulla. Anzitutto il Cardinale volle rispettare la famiglia e tutto venne bloccato”. Seguita poi dalla canonizzazione nel 2004. In poco tempo don Fausto ristrutturò la basilica e il cinema con tanti soldi.
Che, ricorda, “arrivavano grazie alla bontà immensa dei magentini. 998Milioni per il tetto e, prima che venisse terminato, era già pagato. E il restauro degli affreschi, l’altare nuovo, la sacrestia”. Francesco gli chiede per quale motivo avesse deciso di diventare sacerdote. “Ho sempre visto la vita così – dice – l’ho saputo fin da fanciullo. Certamente i miei genitori hanno avuto una grande influenza. Mio padre era un uomo dalla bontà immensa. Anche i miei genitori discutevano, ma mio papà non si è mai permesso di alzare la voce con mamma. All’epoca guardavo don Carlo e volevo diventare come lui. Sono entrato subito in seminario, dapprima a Seregno e poi a Venegono. Scuola e preghiera. Eravamo in duemila, tutti quelli che si incamminavano verso il sacerdozio. Adesso non arrivano al centinaio. Parliamo degli anni che vanno dal ‘39 al ‘50”. Inevitabile pensare ai giorni di oggi con pochissimi ragazzi che desiderano diventare sacerdoti.
Don Fausto non ha peli sulla lingua: “Oggi viene proposto un modo di vivere che non concilia più con il sacerdozio – afferma – la rinuncia ad una famiglia e al non accumulare beni sono difficilmente accettate”. Tante le persone che hanno segnato la vita di Monsignor Fausto Giacobbe. Oggi don Fausto celebra ancora la messa con una fede immensa. “Dico ai magentini di non trascurare la centralità della basilica – conclude – il frutto della fede comunitaria della nostra città. Auguro a Magenta di camminare con forza su queste due direttive: fede e comunità fraterna. La basilica deve sempre avere le messe fisse. Ricordiamolo”.