MAGENTA Nella prima, storica pagina de Il Giornale di Indro Montanelli (giugno 1974), il più grande giornalista italiano del Novecento titolò ‘Fanfani conta amici e nemici’. Mutatis mutandis, fa lo stesso il sindaco di Magenta in scadenza di mandato Chiara Calati nel gennaio 2022. Vediamo come (e perché).
E’ il segreto (politico) di Pulcinella che sul futuro politico di Chiara Calati incomba il suo predecessore (fino al 2012) e fu sponsor Luca Del Gobbo, che oggi compie 58 anni (tanti auguri da Tn). In città, in larghe parti della società e dell’imprenditoria magentina, praticamente tutte le persone da noi interpellate chiedono (e a gran voce) il cambio di passo. Tutte, e non vogliamo eccedere: non abbiamo sentito NESSUNO auspicare un Calati bis.
Ma poi ci sono i partiti.. E le posizioni, qui, divergono. Vediamo come.
LEGA Il partito di maggioranza relativa vive un comprensibile travaglio (non Quotidiano…). Leggasi il post odierno di Simone Gelli sui suoi 20 anni di politica a Magenta, su cui torneremo. Il Carroccio ad oggi NON si è espresso ufficialmente. Ma lanciamo il dardo: con Del Gobbo candidato (e verosimilmente sindaco), chi rimarrebbe in giunta? Ponetevi questa domanda e avrete la risposta. Sulle decisioni della Lega, peraltro, MOLTO dipenderà dalla moral suasion del neo referente Alessio Zanzottera e dell’influente consigliere del Pirellone Curzio Trezzani. Ergo, non facile sciogliere il nodo.
FORZA ITALIA La seconda forza di maggioranza è l’unica ad aver parlato chiaro, ad oggi. Il commissario Enzo Tenti chiede FORTE discontinuità, ergo Calati out e Del Gobbo dentro. Sono (stati)gli unici, ad ora. Ergo: con Del Gobbo candidato (e potenziale futuro sindaco) Tenti in giunta dopo giugno, con la Calati candidata, Forza Italia probabilmente fuori dalla coalizione.
NOI CON L’ITALIA Il partito di Luca De Gobbo, molto semplicemente, starà con Luca Del Gobbo. Punto.
FRATELLI D’ITALIA Con un solo consigliere ex Lega, ossia Stefania Bonfiglio, Fdi cuce e ricuce anche grazie alla presenza del dirigente nazionale Umberto Maerna. La destra magentina è lealista: in contatto con Del Gobbo, asseconderà i desiderata della coalizione. Al momento, nessuna posizione ufficiale assunta.
C’è altro? Forse. L’esasperato tatticismo di questi mesi è sfibrante per una città che chiede, con forza, un cambio di passo. Troppo il tempo sprecato in chiacchiere. Anche perché col fantasma Ballarini che incombe (a mezzo servizio: non avendo un candidato sindaco forte, i ballariniani magentini ballano la giga, come Bruce Willis nell’Ultimo Boy Scout), una ridiscesa di Del Gobbo ricaccerebbe il sindaco di Corbetta dietro il confine del Fontanile Fagiolo, e tanti saluti al suo velleitario espansionismo. Ma il centrodestra è bloccato dalla paura: le rendite di posizione rendono, troppi stanno anteponendo gli obiettivi personali a quelli di coalizione (le assessore Morani e Cattaneo, con un Calati out, sarebbero le prime a saltare con ogni probabilità), la paura di fare un passo in più sta convincendo quasi tutti a farne due in meno.
A questo punto, il caos crescente agevola gli sfidanti: Pd, Enzo Salvaggio e Silvia Minardi. Pensate se si mettessero insieme, adesso o dopo il primo turno..
Li contano tutti, amici e nemici. Come Fanfani nel 1974.
Fab. Pro.