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Dall'archivio:

++Magenta, ecco l’eredità della Calatexit: il palazzetto è chiuso (dopo 2 anni), ma soprattutto per ora NON riaprirà

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
MAGENTA 29 febbraio 2020, intervista dell’allora assessore allo Sport Luca Aloi a Ticino Notizie.
“Qualcuno prima o poi avrebbe dovuto metterci mano. Il palazzetto dello Sport è risalente agli anni Settanta, è una struttura vecchia con parecchi anni sulle spalle. La nostra Amministrazione pertanto ha avviato da tempo un’interlocuzione proficua con il Cief e, più in generale, con le altre associazioni sportive cittadine”.

A dirlo è l’Assessore allo Sport Luca Aloi che torna sulla ‘patata bollente’ del Palazzetto dello Sport che necessita d’interventi di riqualificazione e ammodernamento”. Lo chiameremo primo documento.

Secondo documento. Aprile 2022. Bilancio di fine mandato del sindaco uscente Chiara Calati, che pubblica sul sito del Comune un documento di 24 pagine nel quale NON c’è una sola riga scritta dagli assessori, ma solo un elenco di azioni scritte in maniera impersonale e commentate dal sindaco uscente: nessuna foto di assessori o giunta, solo immagini del primo cittadino. Ecco il capitolo dedicato alle strutture sportive: 

Piscina Comunale – Messa in sicurezza delle vasche
coperte
Stadio Comunale: controsoffitti spogliatoi e
adeguamento tribune
Palazzetto dello sport: interventi strutturali e
adeguamento normativo

Niente da dire, una massa davvero RILEVANTE di informazioni… Per i puntigliosi, apparse a pagina 18 del documento, taglio basso.

Terzo e ultimo documento: 12 giugno 2020, servizio di Milano Pavia Tv realizzato da Felicia Buonomo nel quale si annuncia il via ai lavori per 272mila euro, con l’assessore Aloi che parla di collaudo della struttura (necessario per la riapertura del palazzo) entro novembre 2021.

I lavori in effetti, a quanto TUTTI ci aveano assicurato, sono finiti nel settembre del 2021. Un anno fa. E mentre il conto economico,  a quanto siamo riusciti a capire, è salito a 380mila euro (fondi garantiti da Regione Lombardia in gran parte, ma pur sempre soldi pubblici), il palazzo langue (lo abbiamo fotografato questa mattina) ma soprattutto è ancora tristemente CHIUSO.

Il 16 agosto, durante la nostra video diretta da San Rocco, il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Enzo Tenti ha usato parole chiare, perentorie e preoccupanti. Il palazzetto NON apre, evidentemente perché i 280 o 380 mila euro NON sono bastati a completare la messa in sicurezza e l’adeguamento normativo, e soprattutto NON aprirà a breve. Potrebbe volerci una ULTERIORE ricognizione sullo stato dell’arte e, come extrema ratio, un rifacimento TOTALE della struttura (realizzata alla fine degli anni Settanta) con una spesa stimata tra 1 e 2 milioni di euro.

L’interno del palazzetto, questa mattina (26 agosto)

Se così fosse (siamo SEMPRE nel campo dei periodi ipotetici), a cosa è servito spendere centinaia di migliaia di euro per un palazzetto chiuso da ormai oltre due anni? Aloi ha ragione quando parla di NON manutenzione importante per molti anni. Ma se così giustamente è, COME MAI L’AMMINISTRAZIONE CALATI NON HA MAI DETTO PIU’ NULLA SULLE OPERE EVENTUALMENTE NECESSARIE PER CONSENTIRE LA RIAPERTURA IN SICUREZZA? QUANTE PAROLE HA SPESO CHIARA CALATI NEGLI ULTIMI SEI MESI DEL SUO MANDATO, SUL TEMA? Quelle che avete letto sul bilancio di fine mandato. 

Chi ha speso parole CHIARE (nomen omen..) sulla reale situazione del palazzetto, dal 2021 (ossia dalla chiusura dei lavori) ad oggi? Bella domanda..

LA PATAT(IN)A BOLLENTE DI LUCA DEL GOBBO

Se 20 anni fa Luca Del Gobbo ereditò una situazione di cantieri molto più preoccupante (villa Colombo ma soprattutto il sottopasso ferroviario, chiuso e ostacolo che tagliava in due la città), ora il neo rieletto sindaco deve fare i conti con una situazione meno preoccupante, ma ugualmente complessa. La ricognizione sullo stato dell’arte è scattata subito dopo la nomina della giunta, a luglio, e proseguita con i tecnici nel mese di agosto. Del Gobbo, in buona sostanza, assieme al vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici e ovviamente agli uffici vuole qualcosa di semplice: anzitutto capire QUANTO SERVIREBBE per poter riaprire il palazzetto, in secundis una valutazione sull’opportunità (o meno) di mantenere la struttura o realizzarne una sostanzialmente nuova, che vorrebbe però verosimilmente dire ABBATTIMENTO del vecchio palazzo. Appena ristrutturato con una discreta messe di fondi pubblici.

Dacché si pone il quesito: ma se sono stati spesi 300mila euro di fondi pubblici per risanare una struttura pubblica NON utilizzabile e NON apribile, cosa succederebbe se qualcuno facesse ricorso alla Corte dei Conti per chiedere (appunto..) CONTO del denaro speso? Ci pare evidente che questa semplice domanda se la sono fatta sia il nuovo sindaco che gli uffici. E di certo la soluzione di questa patata bollente, certamente meno ustionante dell’allora sottopasso, passa anche dalla risposta al quesito di cui sopra.

Al di là dei quesiti, sulla gestione dell’intero affaire palazzetto nella ultima parte della scorsa Amministrazione (ossia dal 2021 al 2022) vediamo ancora una volta confermate tutte le riserve- millanta che tutta notte canta- sull’Amministrazione Calati. Ma adesso conta soltanto una cosa: che Magenta RIABBIA il suo palazzetto dello sport. Quanto prima.

Fab. Pro.

 

Magenta. Palazzetto dello Sport, 272mila euro per la ristrutturazione

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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