MAGENTA – Siamo sinceramente SOBBALZATI dopo aver letto la dura reazione dell’assessore di Magenta Luca Aloi dopo il pezzo di Fabrizio Valenti sul parco Naj Oleaeri. Scritto a compimento di una breve passeggiata, quindi non basata su pensieri ad cazzum, alla quale ero presente pure io. Una semplice, pertanto, descrizione della realtà. E la realtà è più forte di tutto, anche delle nostre presunzioni. Delle nostre tesi, delle nostre paure.
Ci sta, e ci mancherebbe, che il più giovane assessore della giunta Calati (di certo non il peggiore, l’abbiamo detto e scritto più volte, ma Aloi pare dimenticarlo, in questo assumendo i cattivi vizi di qualche altro componente l’esecutivo).
Se dedichi anni di impegno politico e 4 anni di impegno amministrativo alla tua città (e Aloi si impegna sin dalla tenerissima età) ci sta che t’incazzi, specie se ti criticano. Ma devi essere capace e in grado di metabolizzare e andare oltre. E magari di curare anche l’aspetto comunicativo, che a nostro avviso (detto e stradetto) dalle parti di palazzo Formenti viene condotto con modalità ad avviso di chi scrive del tutto inadeguate.
E allora t’incazzi. Sì, ma perché? Aloi nel commento su Facebook al nostro pezzo di lancia in un esercizio di ‘benaltrismo’ stucchevole. NON risponde nel merito (possibile che uno dei principali monumenti di Magenta sia sprovvisto di video sorveglianza e impianto adeguato di sicurezza??), lanciandosi in spericolate accuse. Parla infatti di parco dello sport, quando questo giornale è stato il primo parlarne, elogiandolo. Luci a Led e altro, di cui parlammo in un pezzo sui lavori pubblici, e che tuttavia NON eludono quanto scritto nel pezzo.
Ma la cosa che colpisce di più, nella rampogna di Aloi, è quel ‘spiace vedere sempre tutto in negativo’. Beh, davvero incredibile.
Ma dov’era l’assessore quando questo giornale LODAVA senza mezze misure le iniziative di Totem e Comune, Aloi presente, volte a valorizzare il parco?? Aloi rilegga questo pezzo: http://ticinonotizie.it/wp-admin/post.php?post=75754&action=edit&classic-editor
E dov’era Aloi quando il sottoscritto contattò, per puro spirito di piacere e servizio, il campione del mondo di pizza Pasquale Moro e i fratelli Lavazza, che aderirono con entusiasmo alla prima edizione delle Notti di Totem, Aloi presente? Smemoratezza sospetta.
Tutto in negativo? Solo critiche? Ma dov’era Aloi quando il sottoscritto e la società editrice di questo giornale lavorarono SEI MESI, gratis et amore Dei, per portare Stefano Lavazza e la Sc in piazza con le moto più belle del mondo, con 5mila persone in piazza e senza che il sindaco pro tempore di Magenta dicesse anche solo un GRAZIE? Le brutte abitudini paiono contagiose.
Anziché lanciarsi in accuse, invece, Aloi farebbe bene a leggere i tanti commenti positivi e propositivi apparsi su Sei di Magenta Se, un esempio POSITIVO di cittadinanza attiva.
Per finire, siccome stiamo parlando di un giovane identitario, di tutta questa vicenda (per carità, niente di grave e irrecuperabile) resta l’amara considerazione della conferma di una cosa: la grandezza della letteratura e simbolica. Questo scatto iroso di Aloi assomiglia alla metafora dell’anello del potere di Sauron, che per Tolkien è fonte di corruzione per l’animo umano.
Quando il supporto si incrina, quando le leadership vacillano, quando in ragione di incarichi politici ed amministrativi si perdono di vista le relazioni umane, beh allora l’anello del potere ha esercitato, ancora una volta, il suo nefasto potere. Speriamo (per Aloi, che è giovane e redimibile) arrivino presto in soccorso Gandalf ed Aragorn.
Fabrizio Provera